Charlie Gard, la mamma aspetta un altro figlio: «Sono spaventata, ma finalmente torneremo a sorridere»

Charlie Gard, la mamma aspetta un altro figlio: «Sono spaventata, ma finalmente torneremo a sorridere»
«Nervosa ma entusiasta», si racconta così al Daily Mail Connie Yates. A tre anni dalla morte del piccolo Charlie, il bimbo, affetto da una patologia genetica...

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«Nervosa ma entusiasta», si racconta così al Daily Mail Connie Yates. A tre anni dalla morte del piccolo Charlie, il bimbo, affetto da una patologia genetica gravissima, che ha commosso il mondo intero, la mamma è in attesa di un altro figlio: nascerà tra qualche giorno. Connie e Chris Gard avevano intrapreso (e perso) una battaglia giudiziaria contro il sistema sanitario britannico per tenere in vita il loro bambino. Una storia che aveva oltrepassato i confini del Regno Unito. Anche il presidente degli Stati Uniti e il Papa erano intervenuti, quando i genitori avevano fatto ricorso all'alta Corte contro la decisione di staccare i macchinari che consentivano a Charlie di respirare e nutrirsi e per sottoporre il piccolo a cure sperimentali.

Adesso l'attesa di un altro bebè e la preoccupazione. Ma i test genetici sul feto hanno rassicurato i genitori. Il bimbo è sano. C'era una possibilità su quattro che anche il suo Dna fosse interessato dalla stessa mutazione che ha portato alla morte del fratellino. Ma non è così. Gli accertamenti non lasciano dubbi. Eppure Connie è preoccupata.

Charlie, i genitori: «Il nostro bambino se n'è andato»
    L'ATTESA
«È certamente pronto a uscire - ha raccontato Connie, 34 anni al Daily Mail - Charlie è stato il nostro primo figlio, quindi come tutti i nuovi genitori, non sapevamo davvero cosa aspettarci. Questa volta siamo più consapevoli del fatto che le cose possono andare storte, quindi è difficile non preoccuparsi. Sono decisamente più nervosa ed eccitata di prima». Si era ripromessa di stare serena, ma la dolorosa esperienza del piccolo Charlie l'ha segnata. «Ero determinata a non essere preoccupata, a godermi la gravidanza, ma a volte è impossibile non aver paura».


La mamma di Bedfont, a sud-ovest di Londra, vorrebbe quasi proteggere il suo bambino dalla vita: «In questo momento, è al sicuro nella mia pancia. Sarò terrorizzato quando esce e fa il suo primo respiro, finché non so che è tutto a posto». Ai coniugi Gard piace pensare che il nuovo arrivato sia un regalo del piccolo Charlie: «Mi sento incredibilmente fortunata ad essere rimasta incinta commenta ancora la mamma - adesso c'è qualcosa che riporterà il sorriso sui nostri volti». Il ricordo però non si cancella. È sulla tomba di Chearlie che Connie ha detto a Chris di essere incinta. Il test del Dna è stato il primo passo. Non si sa il sesso del bebè ma Connie assicura che il suo nome inizierà con la C. «Perché noi siamo la squadra delle C: Connie, Chris e Cherlie», dice.

CHARLIE

Charlie da encefalomiopatia infantile con sindrome da deplezione del Dna mitocondriale (i suoi geni assorbivano energia dai suoi muscoli, lasciandolo senza la forza di muoversi e persino di respirare) è morto a 11 mesi. Gli altri 16 bambini nel mondo con la sua stessa malattia non hanno speranze di vita. Ricoverato al Great Ormond Street Hospital di Londra a un mese dalla nascita, era tenuto in vita dalle macchine. Finché l'ospedale non ha deciso di sospendere le cure. Inutili gli appelli in Tribunale, i coniugi Gard si erano rivolti anche alla Corte europea dei diritti umani. Ma il verdetto è stato sempre lo stesso «Per il migliore interesse del bambino». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero