Caldo, le ondate di afa saranno normali in Europa entro il 2035: lo studio inglese sul clima

Le previsioni sul clima non cambiano anche se tutti i Paesi dovessero rispettare i target di riduzione di CO2

Caldo, le ondate di afa saranno normali in Europa entro il 2035: lo studio inglese sul clima
Il caldo feroce di questa estate? Sarà normale entro il 2035. L'analisi del Met Office Hadley Centre del Regno Unito, commissionata dal Climate Crisis Advisory Group...

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Il caldo feroce di questa estate? Sarà normale entro il 2035. L'analisi del Met Office Hadley Centre del Regno Unito, commissionata dal Climate Crisis Advisory Group (CCAG) del Paese, ha esaminato la rapidità con cui le temperature stanno cambiando in tutta Europa utilizzando i dati storici delle temperature medie estive dal 1850 e confrontandoli con le previsioni dei modelli. In una prospettiva a più lungo termine, l'analisi ha rilevato che entro il 2100 l'estate media in Europa centrale sarà più calda di oltre 4 gradi Celsius (7,2 gradi Fahrenheit) rispetto all'era preindustriale. Gli scienziati affermano che tutte le ondate di calore portano le impronte del cambiamento del clima indotto dall'uomo, causato principalmente dalla combustione di combustibili fossili.

 

«Questi dati ci ricordano con urgenza la necessità che i Paesi vadano ben oltre i contributi nazionali finora promessi nell'ambito dell'Accordo di Parigi (2015), che mira a limitare il riscaldamento globale a meno di 1,5°C, se possibile», ha dichiarato il CCAG nel suo comunicato che spiega la ricerca.

I contributi determinati a livello nazionale, o NDC, stabiliscono i tagli alle emissioni previsti da ciascun Paese per raggiungere l'obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 2°C, o a 1,5°C. A luglio il Regno Unito ha stabilito un record nazionale di temperatura, superando per la prima volta i 40 gradi Celsius (104 gradi Fahrenheit). Altri record locali sono stati battuti in alcune zone della Spagna, del Portogallo e della Francia, che hanno combattuto contro incendi selvaggi causati dal caldo e dalla siccità.

«All'indomani dell'ondata di calore europea del 2003, che si stima abbia ucciso oltre 70.000 persone, avevo previsto che tali temperature, all'epoca così eccezionali, sarebbero diventate la norma in presenza di emissioni continue. Quella previsione si è ora realizzata», ha dichiarato Peter Stott del Met Office Hadley Centre. «I rischi di fenomeni meteorologici estremi, tra cui incendi, siccità e alluvioni improvvise, continueranno ad aumentare rapidamente a meno che le emissioni di gas serra non vengano ridotte in modo sostanziale».

 

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Il Messaggero