Bambino di 10 anni arrestato in Florida: aveva minacciato una “sparatoria di massa". Lo sceriffo: «Le manette? Così impara a scherzare»

Negli Usa, fra il 2013 e il 2017, sono stati arrestati quasi 30mila bambini under 10

Bimbo di 10 anni arrestato in Florida: aveva minacciato di fare una strage. Lo sceriffo: «Le manette? Così impare a scherzare»
Pistole, manette e un modo di educare e di applicare la legge negli Stati Uniti che spaventa: un bambino è stato arrestato, nel senso letterale del termine, ovvero con...

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Pistole, manette e un modo di educare e di applicare la legge negli Stati Uniti che spaventa: un bambino è stato arrestato, nel senso letterale del termine, ovvero con tanto di manette ai polsi dietro la schiena e in favore delle telecamere, perché "aveva minacciato con messaggi sul telefonino di fare una sparatoria di massa". La nota della polizia della Florida aggiunge anche l'aggettivo "fake" vicino alla parola "strage", quindi è stato chiaro fin dall'inizio che quelle minacce non erano concrete, come suggeriva anche il buonsenso, ma questo non ha fermato la polizia che aveva fatto entrare in azione la brigata anti crimini minorili. Ultraminorili, in questi casi. L'alunno di quinta elementare è stato arrestato "così imparerà a pagare le vere conseguenze di agire come un piccolo delinquente, non si scherza su queste cose", scrive sempre lo sceriffo Carmine Marceno in una lunga teoria di tweet con la foto, pixellata, bontà sua, del bambino che viene portato da via da un agente a bordo di auto che si immagina schizzare verso la centrale accompagnata dall'ululare delle sirene. Poi le foto segnaletiche, di fronte e di profilo, le impronte digitali, il verbale da firmare. 

 

 

 

 

Il telefonino, che a 10 anni sarebbe meglio non avere a disposizione, è stato sequestrato ed ora bisogna vedere che cosa deciderà il giudice per questo bambino che dopo il passaggio in "centrale" è stato riaffidato ai genitori. 

Arrestato a 10 anni

E' vero che è ancora potente l'eco della strage di Uvalde, città del Texas dove un diciottenne ha sparato con fucili d'assalto uccidendo 20 persone quasi tutti bambini, ma è vero anche che ammanettare e diffondere le foto di un bimbo di 10 anni che "scherza" (verbo che richiede precise competenze lessicali e logiche forse non ancora padroneggiate da un alunno di quinta elementare) sulle sparatorie di massa non pare il modo più efficace per educare.

In realtà l'applicazione "pedagogica" della legge ai minorenni è parecchio comune negli Usa: in 34 Stati non è stata fissata l'età minima per essere considerati "delinquenti". Non viene insomma seguita l'indicazione del Governo che un limite l'ha fissato. Quale? L'età di 10 anni. E in almeno venti Stati si decide caso per caso se far giudicare dal tribunale normale, e non quello minorile, i bambini arrestati. Che sono tantissimi: come riporta l'Huffington Post in un articolo del 2019, fra il 2013 e il 2017 sono stati arrestati, sempre utilizzando le solite manette strette fino all'ultima tacca, quasi 30mila bambini under 10. Nel rapporto su crimini minorili stilato dall'Fbi sono riportati questi dati terrificanti: fra i 10 e i 12 anni gli arresti diventano quasi 230mila. Taccheggio e atti vandalici i reati più comuni. Nell'80% dei casi si tratta di maschi e dovrebbe incoraggiare il dato che i numeri sono in costante e significato calo. Certo, partendo da quelle decine o centinaia di migliaia di casi è più agevole scendere. 

A volte scatta qualche ravvedimento operoso: tre anni fa un poliziotto di Orlando è stato licenziato perché aveva arrestato due bambini di 6 anni: forse in questo caso le manette stavano sempre troppo larghe e così l'agente ha usato fascette di plastica, quelle che lacerano la pelle. Anche tutta la procedura delle foto segnaletiche e delle impronte era stata seguita alla lettera. Il reato? Atti di violenza, quando poi i familiari hanno spiegato che uno dei piccoli "finiti in fascette" soffre di certificati disturbi. E il disinteresse della forze dell'ordine per la disabilità è un'altra delle costanti che emerge dal rapporto dell'Fbi. 

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Il Messaggero