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Un comunicato stampa del ministero della Difesa serbo ha smentito le dichiarazioni su un possibile coinvolgimento serbo nella caduta dell'aereo militare bulgaro nel Mar Nero: «In merito alle affermazioni e speculazioni inesatte e malevole fatte dal giornalista bulgaro Grigor Lilov, riprese da alcuni media, il ministero della Difesa informa che i militari serbi non hanno eseguito azioni missilistiche il giorno dell'incidente del Mig-29 bulgaro» è possibile leggere nel comunicato di Belgrado.
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Cosa è successo?
La notte del 9 giugno scorso un aereo militare bulgaro è precipitato nella zona del Mar Nero, mentre era impegnato in un esercitazione. All'esercitazione tattica partecipavano 1.500 militari bulgari, statunitensi e serbi delle forze terrestri, dell'aeronautica e della marina. L'esercitazione si stava svolgendo in Bulgaria nella zona del capo Shabla sul Mar Nero dove era avvenuto l'incidente. I pezzi dell'aereo sono stati ritrovati sul fondale del mare, ma non il corpo del pilota e la scatola nera del velivolo.
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Le dichiarazioni dei militari
I militari serbi che partecipavano all'esercitazione con alcune unità di difesa aerea hanno dichiarato: «Non dimentichiamo che la Serbia è un rivale geopolitico della Bulgaria, e che ha concentrato armamenti lungo il nostro confine. E non dimentichiamo che recentemente negli ambienti governativi internazionali e diplomatici è circolata una mappa che ha provocato scandalo. Il suo messaggio principale erano i nuovi confini nei Balcani della Grande Serbia» aggiunge Lilov.
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Il Messaggero