Australia, una legge impedisce ai pedofili condannati di ottenere il passaporto

Australia, una legge impedisce ai pedofili condannati di ottenere il passaporto
Sydney - Divieto per i pedofili condannati da un tribunale di viaggiare all'estero. E' quanto ha deciso l'Australia con una legge entrata in vigore da poco. Sono...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sydney - Divieto per i pedofili condannati da un tribunale di viaggiare all'estero. E' quanto ha deciso l'Australia con una legge entrata in vigore da poco. Sono finora 857 le persone condannate per reati sessuali su minori ai quali il governo australiano ha negato il passaporto sulla base della legge — la prima al mondo — che contrasta il fenomeno del turismo sessuale impedendo agli orchi di attraversare le frontiere. Il dato è stato fornito dal portavoce dell’Australian Passport Office, Ross Tysoe, che ha riferito che altri 39 uomini sono stati fermati al momento in cui si accingevano a lasciare il paese. La norma prevede che il divieto di viaggiare all’estero si applichi solo per un certo periodo di tempo dopo una condanna, cioè per il periodo in cui il loro nome è presente nel registro dei colpevoli di abusi sessuali su minori; finito questo periodo può essere fatta richiesta per riavere il passaporto. Le persone attualmente nel registro dei condannati per violenze sessuali sono circa ventimila.


Il provvedimento è stato particolarmente sostenuto dalle ong che da anni denunciano il fenomeno del turismo sessuale. L'ong Destiny Rescue dal 2011 ha già riscattato oltre tremila minori in Cambogia, Filippine, Thailandia e India che erano finiti in questa morsa di violenza e abusi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero