Abu al Ata, il regista del terrore che progettava droni e razzi

Il funerale del capo jihadista Abu al Ata a Gaza
Baha Abu al Ata, il terrorista 42enne ucciso da un raid israeliano a Gaza mentre stava dormendo nella propria abitazione, era uno dei pezzi da novanta della Jihad Islamica...

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Baha Abu al Ata, il terrorista 42enne ucciso da un raid israeliano a Gaza mentre stava dormendo nella propria abitazione, era uno dei pezzi da novanta della Jihad Islamica Palestinese. Responsabile della principale divisione militare delle Brigate al-Quds (situata nella parte nord della Striscia) stava preparando, secondo l'intelligence israeliana, nuovi attentati contro lo Stato ebraico: ci sarebbe la sua mano, infatti, dietro l'escalation di violenza di questi ultimi mesi. Al Ata ha pianificato, in qualche caso partecipando in prima persona, una serie di attacchi contro civili israeliani e soldati dell'Idf utilizzando razzi, cecchini e in qualche caso anche droni. Secondo i servizi segreti di Gerusalemme, che hanno partecipato all'operazione, il jihadista ucciso «era come una bomba ad orologeria» ed è stato eliminato per «sventare una minaccia immediata».


Raid di Tel Aviv su Gaza: ucciso capo jihadista e altre 2 persone, 18 i feriti. Pioggia di razzi per rappresaglia su Israele: un ferito

IL GRUPPO TERRORISTA
La Jihad Islamica Palestinese è un gruppo radicale sunnita nato da una costola dei Fratelli Musulmani in Egitto e stabilitosi a Gaza ufficialmente nel 1981. L'ala armata del movimento è rappresentata dalle Brigate al-Quds. L'obiettivo di questi terroristi è l'annientamento di Israele attraverso la lotta armata: la Jihad Palestinese, infatti, rifiuta qualsiasi tipo di dialogo con lo Stato ebraico. Secondo l'intelligence israeliana, il gruppo armato riceverebbe un forte sostegno da parte dell'Iran, sia dal punto di vista economico che da quello militare.


La Jihad Islamica Palestinese è molto attiva anche nel campo della propaganda. Organizza campi estivi, principalmente per studenti delle scuole superiori, ponendo l'accento sull'indottrinamento ideologico radicale e sulla formazione paramilitare. In una scuola elementare della Jihad islamica, i bambini celebrano la loro promozione vestendosi in uniformi militari, agitando i fucili e dichiarando cose del tipo: «Quando sarò grande, combatterò contro il nemico sionista. Voglio farmi esplodere contro i sionisti e ucciderli su un bus in un attentato suicida».
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Il Messaggero