Checking Invoices, le figure mascherate che stanno conquistando il mondo della moda

Abbiamo sempre deciso di comprare vestiti notandoli in vetrina su asettici manichini senza faccia. E allora perchè chiunque nel mondo della moda deve essere estremamente...

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Abbiamo sempre deciso di comprare vestiti notandoli in vetrina su asettici manichini senza faccia. E allora perchè chiunque nel mondo della moda deve essere estremamente riconoscibile, e riconosciuto, per regalare al capo sfoggiato appeal tra i consumatori? Forse da questo quesito parte la filosofia alla base del progetto Checking Invoices, duo mascherato che sta conquistando stilisti e designer. Ma chi sono? E soprattutto, perchè stamattina, in occasione della sua sfilata primavera-estate alla Milano Fashion Week, Fendi ha deciso di affidare loro la gestione dell'account Instagram ufficiale?




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Per chi è attento al mondo della moda ed è solito bazzicare feste e salotti milanesi, il nome non è nuovo. Checking Invoices, come da descrizione nella bio del profilo Instagram, altro non è se non un «Anonimo duo basato nel nulla». La particolarità? Non hanno un volto, nè un nome, nè alcun tratto che possa ricondurre i due personaggi a qualche identità, anche di genere. Mai, da quando hanno iniziato a farsi largo nel mondo della moda, nel 2016, hanno mostrato in pubblico il loro volto. 

A i-D, nella primavera 2019, raccontavano che il profilo Instagram, oggi a quota 37mila follower, nacque durante una serata sui Navigli tra amiche (sappiamo almeno che sono donne) passata a provarsi vestiti e bere vino. Il fil rouge del progetto, fin dalla nascita, è stato quello di «portare ironia nel mondo della moda». E infatti, la chiave estetica perseguita dal duo è quella di calare l'haute couture, tipica dell'intellighenzia fashion che vive nascosta tra le ombre del Duomo, in atmosfere e situazioni quotidiane, popolari. Non poi così glamour, insomma. 

 
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Ed eccole allora, le due figure dal volto celato, postare foto scattate ovunque in giro per Milano, improvvisare sfilate e servizi fotografici al parco, al mercato o in metro, sempre sfoggiando capi che farebbero invidia alla maggior parte degli altri habituè delle varie fashion week. In un mondo dello spettacolo come quello odierno, dove la sovraesposizione è quasi obbligatoria per rimanere a galla, ancor di più dopo l'incursione e l'elevazione a vere e proprie star di blogger e influencer, è il mistero che aleggia intorno alle silouette senza viso a renderle così affascinanti (Myss Keta insegna).
 
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E forse per Checking Invoices è arrivato il momento che le vedrà passare da esperienza di nicchia, quasi intellettuale, a personaggi riconosciuti dal grande pubblico. Oggi il direttore di Vanity Fair, Simone Marchetti, ha condiviso un video sul suo profilo Instagram in cui riprende una delle anime del duo a bordo passerella, avvolta in stampe Fendi da capo a piedi, lanciando il messaggio: «Nascondere i visi è la nuova reazione alla sovra esposizione sui social media? Checking Invoices è un'artista da tenere d'occhio». Prima di Marchetti però, altri nomi importanti avevano già annusato (capitalizzandoci) del potenziale. Dopo le partnership con Prada e Balenciaga, un colosso come Trussardi le aveva volute per la campagna Archive+Now 2, unendo la sua iconica estetica a quella inconfondibile del duo. E quindi sì, ai big Checking Invoices piacciono. Una buona idea, un po' di ironia, e un progetto solido che metta al centro non un corpo, non un viso, ma un vestito. 

   

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Il Messaggero