AltaRoma, boccioli e drappeggi per la primavera di Balestra

AltaRoma, boccioli e drappeggi per la primavera di Balestra
Nuova collezione di haute couture ispirata al risveglio di primavera per Renato Balestra, che ha sfilato al Guido Neri District davanti ad un parterre de roi, dove era seduta...

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Nuova collezione di haute couture ispirata al risveglio di primavera per Renato Balestra, che ha sfilato al Guido Neri District davanti ad un parterre de roi, dove era seduta anche la sindaca di Roma Virginia Raggi. Un evento nell'evento si potrebbe dire. In primo luogo perché Raggi ha consegnato al veterano dei couturier italiani la medaglia del Natale di Roma 2016, per poi assistere alla sfilata, prima volta da quando è stata eletta prima cittadina. Poi perché la presenza della sindaca a un defilé di AltaRoma, il cui destino sembrava incerto fino a qualche giorno fa, proprio per le ipotesi del Campidoglio di chiudere la società Risorse per Roma con cui il Comune è in partnership in AltaRoma, farebbe presagire nuove e più favorevoli possibilità di apertura verso la società consortile che gestisce gli eventi di moda della capitale. Ma «se sono rose fioriranno» dice un vecchio adagio.

 

Intanto ci sono i fiori di Balestra a fare primavera nel suo villino-atelier, dove lo stilista dalla prima mattina sprizza positività ed energia da tutti i pori anche durante l'anteprima della collezione. «In questi ultimi tempi ho girato tanto in oriente e negli Stati Uniti - racconta Balestra - per cui sono arrivato a Roma in ritardo per preparare una collezione con tanti capi. Stavolta ne ho fatti 30, un numero giusto per poterla portare in giro per il mondo e venderla». La primavera di Balestra sono fiori ancora in boccioli, dai colori tenui, come il glicine, il rosa, il verde pastello ed il celeste acquamarina. La sfilata si apre con un abito tutto drappeggi, in chiffon, in tutta la gamma dei colori della collezione: una Venere botticelliana dai capelli cosparsi di petali colorati. Fiori e volute di piccoli ventagli plissé in taffetà e chiffon ornano le giacche e gli abiti da cocktail e da gran sera. La donna di Renato Balestra, romantica e sensuale, indossa abiti che diventano essi stessi fiori carnosi attraverso le rouches di micro plissé che si stringono attorno al busto. Modelli a sirena color turchese che hanno fiori-oblò intagliati, velati dal tulle e ricamati nei bordi con micro cristalli Swarovski. Sfilano capi in taffetà iridescente, abiti glicine con gonne a corolla o a campanula. Un vestito accollato, color lavanda, ha le maniche lunghe in tulle ricamate con fiori di cristalli ed è abbinato non a uno spolverino come sembrerebbe, ma a sorpresa a un gilet decorato come le maniche. La summa della primavera è nell'abito in tulle multicolore dal corpino impreziosito da rose ricamate in tutte le nuance.


Infine la sposa: «è spudoratamente classica» dice Balestra, è una regina in candido mikado e pizzo chantilly che esprime l'eleganza nell'equilibrio della linea, con i capelli adornati da una cascata di nuvole di fiori bianchi. «Sono diventato membro del British Council - annuncia infine Balestra - e faccio parte delle federazioni della moda in oriente e medio oriente. Questo per dire che io sono grato a Roma che mi ha accettato a braccia aperte anche quando da giovane disegnavo per gli altri. Ma oggi dico che io non voglio essere considerato uno stilista romano o italiano, piuttosto sento di essere internazionale. Non è colpa mia se sono rimasto solo a Roma, ma io chiedo di sostenere la moda in questa città, non per me, per Renato Balestra, ma per quel che è rimasto, perché sono ancora molti a credere nella bellezza». Infine, «Melania Trump? La trovo una donna molto elegante - dice Renato - è ipocrita chi dice io non l'avrei vestita. Se mi avessero chiamato sarei andato di corsa a Washington».
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Il Messaggero