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«Non volevamo fare le solite cose». Si potrebbe riassumere così la nascita di Peruffo Jewelry, azienda orafa del vicentino e naturale evoluzione di Fratelli Bovo, importante realtà del settore, «fondata da mia madre e dai suoi fratelli e che ha fatto la storia per quarantacinque anni - racconta Enrico Peruffo, seconda generazione e amministratore delegato del marchio - Dopo anni di lavoro in questo campo mi sono reso conto che mancava davvero qualcosa. I gioielli o erano molto classici e conservativi o c’erano proposte esteticamente interessanti, a volte anche un po’ troppo spinte in termini di design, ma grezzi a livello tecnico, perché con un bagaglio di competenze molto scarno alle spalle. Quello che, invece, noi avevamo».
L’INTUIZIONE
L’idea è stato fare tutto il contrario di ciò che ci si sarebbe aspettati. Ad esempio, a capo del team creativo è stata scelta Marta Martino, fino ad allora impegnata più sul fronte di moda e costume. «Volevamo qualcosa di diverso e per questo abbiamo scelto tutte persone provenienti da altri mondi, per avere una visione nuova.
LE LINEE
In mezzo, tante altre linee, come la Rocks, che si rifà alla tradizione classica delle forme a rincorsa con un centrale di brillante, ma invece di figure geometriche stondate e ripetitive, sfrutta quelle sfaccettate e irregolari per un effetto elastico. «E, poi, c’è Studs con la ripetizione di borchie in oro e in agata blu, mentre con Stones abbiamo tentato un esperimento senza precedenti: svuotare un gioiello e lasciare solo il perimetro e, poi, incastonare le pietre, molto colorate, sottosopra. Quasi un’eresia nel nostro mondo». Anche il cuore prende un altro senso nella collezione Hearts e si fa borchia a chiudere orecchini e piercing, si sposa alla catena diamantata o è impreziosito \\da micro incastonature manuali di diamanti. «Ci piace non essere scontati - conclude Enrico Peruffo - E non ci stancheremo mai di far dialogare architettura, design, arte, scultura e pret-a-porter, creando qualcosa che, al di là di pregio e preziosità vada oltre il momento e diventi un talismano, un tutt’uno con chi lo indossa e la sua personalità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero