Chanel dice basta alle pelli esotiche: «Non rispettano gli standard etici»

Sempre più aziende del lusso e della moda dicono basta all'utilizzo di pellicce e di pelli pregiate per realizzare cappotti, borse e scarpe da vendere a cifre da...

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Sempre più aziende del lusso e della moda dicono basta all'utilizzo di pellicce e di pelli pregiate per realizzare cappotti, borse e scarpe da vendere a cifre da capogiro. L'onda ambientalista e animalista non guarda fatturati e latitudini e coinvolge anche maison a sette stelle.


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E poi, non si può ignorare che crea anche un grande ritorno mediatico. Infatti, a poche ore dalla sfilata della collezione artigianale Metiers d'Art al Met di NY, Chanel diffonde la notizia della sua rinuncia a utilizzare nelle sue collezioni di accessori - quindi parliamo delle iconiche borse e scarpe della maison francese diretta da Karl Lagerfeld - i pellami esotici, i più costosi e pregiati.

Una svolta etica che inserisce Chanel, massima espressione dello chic femminile d'oltralpe, nella famiglia allargata del lusso etico, assieme a tutti gli stilisti e alle griffe che hanno già detto stop alle pellicce: da Giorgio Armani a Versace, da Burberry a Michael Kors, da Ralph Lauren a Gucci, fino alla pioniera del fur free Stella McCartney, che ha trasformato la sua borsa in ecopelle circondata da catene metalliche in un modello cult. Anche Miuccia Prada lo scorso settembre, durante la presentazione della collezione SS 2019, aveva affermato di essere in procinto di cambiare, di svoltare verso il fur free, come le era stato chiesto dalla Lav: «Io le pellicce non voglio più farle - si era difesa la stilista - già oggi rappresentano solo lo 0,1% del prodotto, ma non amo gli annunci, dirò che non le faccio più quando sarà cosa fatta e finita». Anche la nuova Burberry, con l'arrivo di Riccardo Tisci al timone della direzione creativa, è diventata green a attende di smaltire i capi già realizzati in pelliccia. La maison britannica aveva aderito pochi mesi fa a due richieste dagli ambientalisti: quella di non utilizzare più vera pelliccia per le sue creazioni e l'altra di riciclare gli abiti invendibili, invece di bruciarli come ha fatto in passato. Negli ultimi anni Burberry ha utilizzato solo pelliccia di coniglio, di volpe, di visone e di procione asiatico nelle sue creazioni, ma ora non usa più pelliccia di alcun tipo e promette che i capi con pelliccia esistenti verranno gradualmente eliminati. Nell'ultimo anno diverse griffe, tra le quali anche DKNY, Donna Karan hanno annunciato la decisione di non utilizzare più alcun tipo di pelliccia, mentre marchi come Stella McCartney e Vivienne Westwood non l'hanno mai utilizzata. L'ultimo a svoltare verso il fur free è stato il marchio di calzature di lusso Jimmy Choo, acquisito di recente dal Gruppo Michael Kors, anche questo convertito al fur free. Entrambi, osservando le collezioni online, fanno un uso molto limitato e secondario della pelliccia. Ma c'è ancora molto da lavorare per allargare la famiglia dei fur free, se come sembra quasi il 70% dei grandi designer ha incluso la pelliccia nelle collezioni autunno-inverno 2017/18.

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Il Messaggero