Colpo di scena al processo nei confronti dell'ex produttore di Hollywood accusato di molestie sessuali. «Il giudice è di parte» e la difesa di Harvey...
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Processo Weinstein, l'ex produttore in aula con il deambulatore: adesso rischia l'ergastolo
Un legale di Weinstein aveva scritto ieri al giudice affermando che i suoi commenti «ne hanno messo in dubbio l'imparzialità». L'uso dei cellulari in aula è severamente proibito dalla corte, ma l'avvocato aveva sostenuto che Weinstein avrebbe inviato i messaggi prima dell'inizio dell'udienza. L'avvocato, Arthur Aidala, aveva osservato che le parole del giudice «hanno aggiunto un ulteriore elemento ai molti ingiusti pregiudizi» che il suo cliente ha di fronte. Procede intanto con difficoltà la selezione della giuria: molti dei potenziali giurati sono state esclusi perchè a conoscenza del caso e convinti che Weinstein dovrebbe essere riconosciuto colpevole. «È un procedimento laborioso» ha detto un ufficiale giudiziario al sito Deadline Hollywood davanti a oltre duemila convocazioni inviate per quello che dovrebbe essere un processo di otto settimane.
Weinstein, via al processo: per il #MeToo la sentenza può essere un boomerang
La selezione dovrebbe proseguire la prossima settimana in vista della scadenza del 21 gennaio fissata al momento per la presentazione del caso da parte della procura e della difesa. Weinstein è accusato a New York di violenze e stupro su due donne mentre un altro caso si è aperto a Los Angeles con quattro capo di imputazione basati sulle denunce di altre due donne, tra queste una attrice italiana. L'ex boss di Miramax, che ha 67 anni e che rischia dunque di restare a vita in prigione se riconosciuto colpevole, ha sempre sostenuto che con le sue accusatrici il sesso è stato consensuale.
Il Messaggero