E' stata vittima per dieci anni di violenze fisiche, psicologiche e di minacce di morte, era costretta a non uscire di casa e a non avere contatti con la famiglia. Veniva...
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La storia tragica si è svolta a Roma. Il carnefice è un 32enne romano A.B.: è stato indagato per riduzione in schiavitù e gravi atti persecutori e arrestato il 30 agosto dalla Squadra Mobile di Roma ad Amelia (TR). Ora si trova detenuto presso la Casa Circondariale di Terni. L’attività investigativa è emersa la spiccata pericolosità dell’indagato, già gravato da numerosi precedenti penali e con una personalità prepotente e aggressiva.
La donna era costretta a elemosinare, rubare e aiutarlo nello spaccio di stupefacenti, nonché a contrarre un fittizio matrimonio con un uomo extracomunitario in cambio di denaro, al fine di pagare i debiti contratti per la droga. Alla fine del percorso di sostegno è tornata a casa e ha cercato di ricostruire la sua vita senza l’ex compagno, ma per l’uomo quella era una scelta inaccettabile. A.B., in preda a una vera e propria ossessione, ha ricominciato a minacciare di ucciderla e di sottrarle la figlia per portarla lontano. La vittima, temendo seriamente per la propria incolumità e per quella della minore, si è così determinata a raccontare ai poliziotti la sua terribile e sofferta storia di violenza. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero