Stupro ex Casapound, la commissione femmicidio: «Condanne lievi, chiederemo gli atti»

Una condanna troppo lieve per i due ex militanti di Casapound accusati di strupro, secondo la commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio. «Richiederemo gli...

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Una condanna troppo lieve per i due ex militanti di Casapound accusati di strupro, secondo la commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio. «Richiederemo gli atti del processo», interviene la presidente Valeria Valente. Per la violenza sessuale avvenuta lo scorso 12 aprile nel pub "Old Manners" di Viterbo ci sono state due condanne con il rito abbreviato: a Francesco Chiricozzi e Riccardo Licci, entrambi ex militanti di Casapound,  il gup ha inflitto una pena rispettivamente di tre anni e di due anni e 10 mesi.


Stupro al pub di Casapound, condannati a tre anni i due militanti imputati


«Come sempre aspettiamo di leggere gli atti e le motivazioni ma la decisione che ha condannato i due ragazzi di CasaPound colpevoli di aver stuprato una donna a una pena tanto lieve, ci impone come commissione un doveroso e necessario approfondimento. Una pronuncia che, stando ad una prima lettura, sembra essere determinata da una chiara sottovalutazione del fenomeno della violenza maschile sulle donne», sostiene la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della commissione. «Vengono riconosciute - prosegue - attenuanti generiche per la giovane età dei rei, per il modo in cui veniva intesa la sessualità (impulsi negativi) e, infine, perché c'è stato un risarcimento del danno. Insomma, una decisione che sembra essere anche figlia dell'ampio margine di discrezionalità legato al modo in cui viene letta e condannata la violenza da parte di chi è chiamato a giudicare
».

 

Viterbo, stupro Old Manners, la vittima: «Gli indagati non si sono mai scusati»


«Approfondiremo con attenzione la questione - prosegue - ma se anche da un'attenta lettura della documentazione si dovesse essere confermata questa tesi, ci troveremmo di fronte al l'ennesima dimostrazione che qualcosa nel ns sistema non funziona. Non vi è altra strada: è necessario investire di più e meglio sulla formazione di tutti gli operatori, dai medici ai magistrati passando per le forze dell'ordine e consulenti , che affrontano casi di violenza sulle donne».
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Il Messaggero