Sport femminile, la crescita c'è ma attenti alle discriminazioni

Sport femminile, la crescita c'è ma attenti alle discriminazioni
L'improvviso entusiasmo che ha circondato quest'estate la squadra femminile di calcio ai Mondiali farà molto bene allo sport, perché quando un atleta o una...

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L'improvviso entusiasmo che ha circondato quest'estate la squadra femminile di calcio ai Mondiali farà molto bene allo sport, perché quando un atleta o una squadra diventano personaggi, si accende una luce su quell'area, e i risultati si vedono a distanza di anni, con l'arrivo di tanti giovanissimi, maschi e femmine, sui campi sportivi, nelle palestre o nelle piscine. Fu già così quasi 50 anni fa per il nuoto con la grande Novella Calligaris. E quindi è possibile che la simpatia nata verso le Azzurre del pallone faccia migliorare il rapporto tra donne e calcio (anche se c'è chi afferma che il calcio è sport maschile e che il suo simbolismo mai e poi mai andrà d'accordo con la parità di genere. Pazienza).


Le donne nello sport sono ancora in minoranza. La buona notizia è che sono in crescita. Lo ha appurato un rapporto Censis realizzato per il Dipartimento di Pari Opportunità: negli ultimi dieci anni le sportive (sportive vere, non da divano) sono aumentate dell'11,9%. Le donne che praticano uno sport in modo continuativo sono circa sei milioni e mezzo. Ma quelle che comunque si danno da fare di tanto in tanto, e spesso mettono tuta e scarpette, sono circa 18 milioni. Ancora poche, come in tanti altri campi nei quali la crescita delle donne è troppo lenta. Eppure lo sport ha innumerevoli benefici: rende più attivi e allegri, e ci mantiene più sani.
Purtroppo il divario di genere comincia da piccoli, con solo il 56,8% delle femmine che pratica un'attività sportiva (mentre i maschi sono il 65,9%) e si aggrava con l'età. Quando si arriva sui banchi delle superiori, sono moltissime le ragazze che abbandonano campi e palestre, spesso con l'idea, sbagliata, che lo sport sia incompatibile con lo studio. A 18 anni solo il 31,9% delle ragazze pratica uno sport, contro il 47,4% dei maschi. Eppure, tutti devono sapere che i campioni vanno quasi sempre bene a scuola, perché lo sport fa bene anche al cervello E invece con gli anni, con il lavoro e la famiglia, le donne scompaiono sempre più spesso dagli spogliatoi. Nelle diverse federazioni sportive le donne tesserate sono solo il 28%, circa un quarto dei ragazzi. Non parliamo dei ruoli dirigenziali nelle Federazioni: solo il 12%. L'unico settore nel quale le donne tesserate sono maggioranza è la pallavolo.


Ecco perché il Dipartimento Pari Opportunità ha commissionato questa ricerca, e ha lanciato il progetto Respect per stimolare la riflessione sui comportamenti discriminatori. Il progetto porterà a distribuire materiale informativo in oltre 20 eventi sportivi e a novembre realizzerà una mostra fotografica a Roma, nei locali del III municipio, dal titolo (inquietante) Un mondo senza donne. La buona notizia è che, in questo panorama, c'è ampio spazio di gioco. Le ragazze che praticano uno sport, e che continueranno anche da adulte, si accorgeranno di vivere meglio e di essere ogni giorno più forti. E più felici.
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Il Messaggero