Le signore della canzone italiana: da Nilla Pizzi a Emma, 70 anni di musica e parole

Le signore della canzone italiana: da Nilla Pizzi a Emma, 70 anni di musica e parole
Settant'anni di voci e parole di donne. Sabato 3 agosto, alle 20,35 su Rai 1, andrà in onda una puntata di «Techetechetè», curata da Michele Neri,...

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Settant'anni di voci e parole di donne. Sabato 3 agosto, alle 20,35 su Rai 1, andrà in onda una puntata di «Techetechetè», curata da Michele Neri, dedicata alle signore della canzone italiana. Sensualità, determinazione, voce, poesia, musica, rabbia, felicità, commozione, bellezza, sono tutti termini declinati naturalmente al femminile. Nel 1951, va in scena il primo Festival di Sanremo, vinto da Nilla Pizzi con« Grazie dei fiori». La Pizzi, regina indiscussa della canzone italiana, è stata la prima grande interprete della moderna musica leggera. Interprete, perché a scrivere per le donne, all'epoca, erano quasi sempre uomini. Le Signore della Canzone Italiana, però, riuscivano a far vibrare le storie d'amore che autori esperti le cucivano addosso. Sono le voci sensuali e potenti di Jula De Palma, di Mina, di Milva, Iva Zanicchi e Ornella Vanoni, quella aristocratica di Milly e quella magica di Caterina Valente. Quelle rivoluzionarie di Caterina Caselli, Nada e Patty Pravo, quelle di sensazionali adolescenti come Gigliola Cinquetti, Rita Pavone e Donatella Moretti e di provocanti interpreti come Marisa Sannia e Carmen Villani.

Negli i anni poi, arrivano le donne che vogliono raccontarsi senza più veli, attraverso parole di altri, come Mia Martini, Loredana Bertè, Rossana Casale, Loretta Goggi, Anna Oxa e Gabriella Ferri o con canzoni scritte da loro, come le cantautrici Paola Turci, Grazia Di Michele, Irene Grandi,
Carmen Consol, Alice, Tosca, Teresa De Sio e Mariella Nava. E poi due voci che sembrano provenire dallo spazio, quelle di Giuni Russo e di Antonella Ruggiero e anche quella dell'interprete per eccellenza della canzone d'autore italiana: Fiorella Mannoia. Si arriva poi, alle dive del nuovo millennio, artiste che sempre più spesso non vogliono rinunciare a scrivere in proprio, a raccontarsi, a decidere con quali parole rivestire la musica che offrono al pubblico: Giorgia, Laura Pausini, Emma, Arisa, la figlia d'arte Irene Fornaciari, capace di emozionare l'Ariston con l'accompagnamento di papà Zucchero, e le nuove cantautrici come Chiara Dello Iacovo, Dolcenera, Gabriella Martinelli e Francesca Michielin. Una pattuglia agguerrita che si sta imponendo con grande vigore, scrivendo le nuove pagine della musica italiana, quella bella che non ha alcun bisogno di ulteriori distinzioni. In coda, l'ultima grande diva della musica italiana e internazionale: Dalida. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero