«Put.., te la faremo pagare», insulti e minacce alla direttrice di Parmapress24 dopo un articolo su un presunto stupro

«Puttana, te la faremo pagare», insulti e minacce alla direttrice di Parmapress dopo un articolo su un presunto stupro
«Puttana, puttana.....». Un insulto ripetuto decine di volte su un foglietto lasciato nella cassetta della posta della direttrice  di Parmapress24 Francesca...

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«Puttana, puttana.....». Un insulto ripetuto decine di volte su un foglietto lasciato nella cassetta della posta della direttrice  di Parmapress24 Francesca Devincenzi. Lo racconta la direttrice stessa in un'editoriale. «Di recente mi sono occupata di una vicenda giudiziaria che ha mosso moltissime critiche, parecchi commenti negativi», scrive la direttrice. «Ho pubblicato un articolo che ha trasformato i profili social personali e del giornale che dirigo con onore e rispetto per la professione, in un cimitero di insulti. La vicenda riguarda il caso Pesci e il presunto stupro di una 21enne con i risvolti giudiziari della denuncia presentata dalla presunta vittima. La scelta di pubblicare alcune intercettazioni, alcuni messaggi tra la presunta vittima e il presunto stupratore (scrivo “presunto” non per sminuire la vicenda, ma perchè fino alla sentenza definitiva di un Tribunale tutti in Italia devono sono reputati innocenti), ha mosso l’indignazione ed esposti da parte dei Centri Anti Violenza e di alcuni i movimenti per la difesa delle donne dell’Emilia Romagna. Uno sdegno, però, che adesso causa solo altro sdegno. La logica vorrebbe che questi stessi movimenti si indignassero in mia difesa. Sono una donna anch’io. Una professionista. La rabbia genera solo odio, questa è la riflessione cui mi riferivo alcuni capoversi sopra. La verità, invece, rende liberi. Quindi continuerò a raccontarla, con buona pace di chi mi lascia messaggi anonimi nella bocchetta delle lettere. E no, non mi piace essere chiamata “Puttana”».


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Il Messaggero