L'Authority inglese che regola la pubblicità (Asa) ha messo al bando tutte quelle pubblicità che direttamente o indirettamente possono alimentare pregiudizi...
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Insomma, un cliché polveroso, codificato dagli anni Sessanta che oggi è finalmente entrato nel mirino delle agenzie governative visto che contribuisce a rafforzare la cultura sessista che penalizza la donna. Tra le immagini fuorvianti che la pubblicità inglese cercherà di tenere fuori dalla porta delle grandi campagne pubblicitarie c'è l'immagine stereotipata delle bambine meno portate per le materie scientifiche o, addirittura, meno portate agli studi rispetto ai maschi, o ancora la difficoltà dei papà di preparare i biberon o quella delle donne a cambiare la ruota di un'auto se per caso si dovesse bucare.
Insomma, i classici luoghi comuni che finiscono per influenzare l'immaginario collettivo e aumentare indirettamente il divario di genere. Le nuove regole erano state annunciate ufficialmente a dicembre per entrare in vigore a sei mesi di distanza. «Visto che la pubblicità tende a influenzare la gente, ci siamo resi conto che occorreva intervenire in questo settore» ha sintetizzato Ella Smillie, responsabile dell'organismo.
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Il Messaggero