Maria Antonieta Alva, la giovane ministra delle Finanze che in Perù è popolare come una rockstar

Maria Antonieta Alva, la giovane ministra delle Finanze che in Perù è popolare come una rockstar
La chiamano Toni, è la donna che, dicono, stia salvando il Perù. Popolare come una rock star, una gran bella soddisfazione per un ministro delle Finanze. Maria...

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La chiamano Toni, è la donna che, dicono, stia salvando il Perù. Popolare come una rock star, una gran bella soddisfazione per un ministro delle Finanze. Maria Antonieta Alva, 35 anni, guida il paese in una congiuntura economica difficilissima, con la pandemia che rischia di portare al collasso.  


Su Instagram i fan hanno creato una pagina, quando cammina per le strade di Lima la fermano per un selfie, gli artisti ritraggono il suo volto con la scritta 
«coraggio e dignità» e pubblicano sui social. Figlia di Jorge Alva,  rettore dell'Universidad Nacional de Ingenieria, Alva si è laureata in un'università peruviana e ha poi ha conseguito un master in amministrazione pubblica ad Harvard nel 2014, racconta Bloomberg. Quand'era piccola, ha raccontato, ha conosciuto la povertà del suo paese in un viaggio fatto con il padre nell'entroterra e più tardi ha capito che doveva fare qualcosa per contrastare le disuguaglianze.  Durante gli studi, ha co-fondato un'associazione benefica per aiutare i bambini poveri a frequentare l'università e ha avviato un gruppo di dibattito di politica pubblica. Dopo la laurea, è andata al Ministero delle finanze. Dopo Harvard è tornata in Perù per lavorare presso il Ministero dell'istruzione, diventando responsabile della pianificazione e del bilancio, e poi al ministero delle Finanze

 



 


Alva ha durante la crisi sanitaria annunciato un enorme pacchetto di misure economiche pari al 12% del Pil del Paese: prevedono un aumento della spesa pubblica e prestiti garantiti dal governo, maggiori investimenti nella sanità
.
«Dal punto di vista latino, il Perù è un chiaro leader in termini di risposta macro economica», ha affermato Ricardo Hausmann, un economista di Harvard che era professore di Alva e sta guidando un team di esperti che danno consulenza al Perù e ad altri 10 paesi sul contenimento degli effetti del coronavirus. «Si sarebbe immaginato un risultato molto diverso se Toni non fosse stata lì».

Nominata solo lo scorso ottobre, Alva è sempre più vista come una figura centrale nel gabinetto del presidente Martin Vizcarra, parte di una nuova generazione di nuovi leader, e trascorre molto tempo a spiegare le politiche pubbliche alla gente.
«È molto brava a comunicare e questo è diventato molto importante nel contesto attuale», ha dichiarato Carlos Oliva, il predecessore di Alva.

«È forte ma non aggressiva», ha detto di lei  Patricia Zarate, responsabile del sondaggio presso l'Istituto di studi peruviani. A pochi mesi dalla sua nomina a ministro, gli epidemiologi hanno messo il governo davanti a questo dilemma:  bloccare la popolazione, tra cui milioni di negozianti, artigiani e venditori ambulanti che vivono alla giornata, per evitare il rischio che il sistema sanitario collassasse per la pandemia. Dopo aver consultato gli economisti in Perù e all'estero, la ministra ha negoziato con i colleghi una serie di misure tra cui contributi in denaro, sussidi sui salari e prestiti alle imprese sostenuti dal governo, nessuna delle quali era stata mai provata in Perù. «È stata la sua spinta all'interno del governo che ha portato a una così chiara articolazione delle misure e della risposta», ha dichiarato Jaime Reusche, analista presso il Servizio Investitori di Moody. Due settimane fa, il Perù ha venduto 3 miliardi di dollari di obbligazioni sul mercato internazionale a tassi bassi record a dimostrazione della fiducia degli investitori.


 Un suo professore ha ricordato una conversazione che aveva con lei quando era una studentessa.
«Le ho detto: Toni, spero che un giorno avrai la possibilità di diventare presidente del Perù. Ma prima dovrai essere ministro. Ha sorriso». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero