Nel corso di quest'anno sono in cantiere tre vertici internazionali per rafforzare gli impegni presi 25 anni fa alla Conferenza dell'Onu di Pechino e 20 anni fa dal...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A un quarto di secolo dalla piattaforma stilata a Pechino 25 anni fa, denuncia Lancet, non c'è un solo paese al mondo che si sia dimostrato davvero all'altezza di una visione più equalitaria. Non è un caso se secondo il Global gender gap del World economic forum, ci vorranno più di 99 anni per colmare il gender gap internazionale. A questo si aggiunge un altro segnale poco incoraggiante: proprio il mese scorso tre importanti organizzazioni sanitarie globali – la Bill & Melinda Gates Foundation, la Clinton Health Access Initiative e PATH – hanno annunciato che i loro nuovi CEO saranno uomini.
«Nonostante gli impegni presi a Pechino il cammino della comunità globale nei confronti degli obiettivi di sviluppo sostenibile, in fatto di salute e parità di genere, le disuguaglianze di genere incidono in diversi campi e i dati sono pronti a confermarlo. Sul diritto alla salute, forse la caratteristica più sorprendente degli ultimi 25 anni sta nel modo in cui i programmi sanitari e sviluppo hanno trascurato la parità di genere».
L'incidenza dei tumori sulle donne e l'accesso alle cure, per esempio, rappresentano casi significativi. «Lo sviluppo sostenibile non può avvenire senza equità di genere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero