Cade un altro tabù nel mondo arabo: per la prima volta una donna ricopre la carica di ministro della Difesa. E’ la libanese Zeina Akar nel neonato governo del Paese...
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Zeina Akar fa parte della minoranza greco-ortodossa e la cosa non stupisce in un paese come il Libano, dove la multi-confessionalità è stabilita dalla stessa Costituzione: presidente della Repubblica cristiano-maronita, premier musulmano sunnita, presidente del Parlamento sciita e posti chiavi alle altre minoranze, tra cui drusi e appunto i cristiani greco-ortodossi. Proprio l’influenza della minoranza sciita, con il movimento Hezbollah sostenuto dall’Iran, è fonte di continue tensioni. Zeina stessa rispecchia questa realtà, avendo sposato un sunnita, l’uomo d’affari Jawad Adra, proprietario della società di sondaggi Beirut International. Laureata in management e marketing all’American University di Beirut, rappresentante dal partito Movimento patriottico libero libano, Zeina è una delle sei donne del nuovo governo guidato da Hassan Diab, di cui lei è anche vice-premier. Mary-Claude Najem, avvocatessa e membro della minoranza maronita, è il ministro della Giustizia; Lamia Yammine, anche lei maronita, ingegnere, è la responsabile del Lavoro; Varti Ohanian, membro della minoranza armena, laureata in sociologia ed economia, è ministro della Gioventù e dello sport; Manal Abdel Samad, sunnita, economista e già a capo del Dipartimento tasse del ministero del Tesoro, oggi è la responsabile dell’Informazione; Ghada Shreim, greco-cattolica, docente universitaria di francese, giornalista, è alla guida del ministero per gli Sfollati.
Nonostante le continue tensioni, il Paese dei cedri si conferma tra i più paritari tra nord Africa e vicino Oriente. Con Zeina Akar, infatti, il Libano infrange un secondo primato, dopo quello – nel precedente governo guidato da Saad Hariri – di Raya Haffar, sunnita, prima donna nel mondo arabo a ricoprire la carica di ministro dell’Interno.
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Il Messaggero