Contro l'utero in affitto si compattano tutte le associazioni femministe e del sindacato e nel mirino ci finisce anche il segretario della Cgil, Maurizio Landini, non solo...
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Adottare è una via crucis: per un figlio 40 mila euro e quattro anni di attesa
Se non ora quando, Snoq, Udi, Arcilesbica, RadFem, Differenza Donna, Giuriste in genere, Cisl, Rete giù le mani dai bambini sono solo alcune delle sigle che si sono mosse per protestare e unirsi nel tentativo di fermare l'apertura all'utero in affitto della Cgil. Oltre a queste sigle anche l'ex ministro Beatrice Lorenzin, Silvia Costa, Giovanna Martelli. La segretaria della Cisl, Annamaria Furlan sul quotidiano Avvenire stamattina ha pubblicato una amara riflessione in cui ricorda a Landini che «un bambino non si prenota, si ama», e che non si «può rendere etico e morale quello che non lo è affatto».
«L'utero in affitto - scrive - è una cosa umanamente inaccettabile sia per le donen che non sono incubatrici ma madri, sia per i bambini. E' il solo denaro che determina questo processo, come avviene in California (...) una vera follia».
La deputata fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, componente della direzione nazionale Pd, ha pochi dubbi: «Quello che viene spacciato come un orizzonte di progresso -come ha ben detto ieri l'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori nella sua omelia di San Giovanni- non è che un ulteriore, e per molti versi, definitivo passo verso la destrutturazione della natura propria della generatività, in quanto va ad azzerare una delle dimensioni più intime dell'essere umano. Siamo per i diritti, ed abbiamo sostenuto le leggi progressive promosse ed approvate dai governi del centrosinistra, ma questo è un passo ulteriore che non ci convince ed anzi ci preoccupa profondamente - ha aggiunto Di Giorgi - Contro cui faremo tutte le battaglie necessarie. Ci uniamo dunque all'appello delle numerose associazioni che stanno facendo sentire in queste ore la propria voce. In nome delle donne, della vita e dell'umanità».
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Il Messaggero