Nicole sogna di guidare la moto. Chiude gli occhi e sente l'asfalto sotto il ginocchio, piegata in curva. Li riapre e guarda i video in cui c'è lei, casco tuta e...
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La competizione
É dura la moto, per le donne di più. «Se possono buttarti a terra lo fanno, non stanno a guardare se sei una ragazza. Non c'è differenza in gara tra maschi e femmine, l'ambiente è difficile e ci vuole una grinta fuori dal comune. Ma possiamo farcela anche noi donne, possiamo vincere e non dobbiamo sentirci inferiori a nessuno. E invece c'è l'idea che le donne non ce la possono fare. In gara, alla R3cup, su 45 piloti solo sette sono donne. Andiamo forti. Essere battuti da una ragazza scoccia di più quindi moltiplicano l’impegno e la cattiveria agonistica. Ma quando li batto vengono subito a congratularsi ed a fine gara siamo tutti amici».
I modelli
Nicole corre da quando aveva 16 anni e adesso vive per andare più veloce. «Mi sono sempre piaciute le motociclette, mio padre mi ha portata a una fiera di moto e così ho cominciato. Ho fatto i campionati di mini-moto conquistando due podi, da lì ho preso la 125 e con quella ho vinto la categoria femminile di 125 E, undicesimo posto in assoluto. Questo era un anno importante per imparare dai più forti. Voglio restare ancora un paio di anni nel 300 per poi passare alle moto 600». Nicole si divide tra il lavoro nell'azenda del padre e gli allenamenti in palestra e nei circuiti. «I miei modelli? Ana Carrasco, la vincitrice del campionato mondiale Supersport 300 dell'anno scorso. Mi piace come guida, il suo stile». Nicole va veloce anche nei sogni.
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Il Messaggero