Moda, le sorelle Giusti rivoluzionano gli orari dell'azienda scanditi dal ritmo di asili e scuole

Sara, Vera e Marianna Giusti Leombruni Scarpe e moda, tre sorelle che fanno tendenza: gli orari dell'azienda scanditi da ritmo di asili e scuole
Un'azienda tutta al femminile dove il divario di genere resta fuori dalla porta. Tre sorelle alla guida dell'AGL, marchio chic del polo calzaturiero fermano-maceratese,...

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Un'azienda tutta al femminile dove il divario di genere resta fuori dalla porta. Tre sorelle alla guida dell'AGL, marchio chic del polo calzaturiero fermano-maceratese, sono riuscite a conciliare famiglia, figli e produzione con una ricetta semplice: «Stare meno di due notti fuori casa, quando si viaggia per lavoro». E con le donne lavoratrici vige la  regola dell'andare incontro: «Gli orari dell’azienda così come i giorni festivi, sono scanditi dai ritmi degli asili e delle scuole, in modo che tutte abbiano il tempo per gestire e godersi la famiglia». Vale a dire? «L'ingresso in fabbrica al mattino è fissato leggermente dopo l'orario di ingresso dei bambini nelle scuole. Così come l'uscita all'ora di pranzo e la pausa di un paio d'ore consentono di gestire le esigenze familiari. Inoltre, cerchiamo di rispettare anche in azienda le festività locali previste dai calendari scolastici» dicono Vera, Sara e Marianna Giusti Leombruni, per tutti le sorelle Giusti, al vertice dell'omonima industria calzaturiera di Montegranaro, nelle Marche, con 110 dipendenti. Tre donne di successo. «E per papà non c’è dubbio: se sono arrivate tre femmine è perché l’azienda doveva avere una nuova impronta, totalmente femminile». E così è stato.


«Noi tre sorelle siamo la terza generazione alla guida dell’azienda di famiglia. Prima di noi, due uomini: nonno Piero e papà Attilio, affiancati dalle loro mogli, donne che hanno saputo conciliare il lavoro alla gestione della famiglia - spiegano - Oggi tocca a noi che, con le nostre diverse competenze, abbiamo spontaneamente intrapreso la guida di aree diverse dell’azienda, che convergono sempre su un punto di incontro: condividiamo tutto e insieme prendiamo decisioni».

Vera è a capo dell’ufficio marketing e comunicazione, Sara direttore commerciale, Marianna designer di AGL. E' un colloquio a tre su Mind the gap e reale parità uomo-donna. «Non abbiamo mai percepito una differenza, perché già in famiglia abbiamo avuto un grande esempio di parità: mamma e papà hanno sempre collaborato, hanno avuto lo stesso potere decisionale sull’azienda che porta i cognomi di entrambi. Ed anche quando da adolescenti abbiamo iniziato a lavorare in fabbrica, un po’ per gioco un po’ per esperienza, abbiamo sempre ricevuto un trattamento di rispetto dagli uomini. Ed è lo stesso rispetto che vige tra i nostri dipendenti, che insieme lavorano e collaborano».

Manager, moglie, madri. E tanti sacrifici per stare su un mercato sempre più competitivo e globalizzato senza togliere tempo alla famiglia. «E' necessaria un’organizzazione chirurgica sia in azienda che in famiglia: nelle nostre agende, gli impegni lavorativi si incastrano con quelli familiari. Abbiamo la totale collaborazione dei mariti e la fortuna di avere dei nonni presenti, che sono di grande aiuto con i bambini. E la nostra regola, per non togliere tempo alla famiglia, è quella di non restare mai più di due notti fuori, in caso di viaggi di lavoro».

Il lavoro le impegna molto e l'essere donna condiziona, spiegano, in meglio le loro azioni. «La determinazione e la fermezza che servono quando si conduce un’azienda, sono sempre accompagnate dalla sensibilità e da valori umani che noi donne usiamo come mezzi di valutazione per le nostre scelte». E «l’essere femminile ha un’influenza totale sulle nostre collezioni. Siamo donne che creano calzature per donne. E sappiamo cosa le donne cercano in un paio di scarpe: le scarpe devono essere comode e la qualità del fatto a mano in Italia è il nostro punto di forza. Devono essere anche belle, quindi ci affidiamo al nostro gusto personale ma anche alla ricerca stilistica, per offrire proposte che incontrino i gusti di tutte. Le calzature che noi donne indossiamo tutti i giorni devono essere anche pratiche, ci devono permettere di affrontare gli impegni della giornata e anche farci sentire pronte per una serata con le amiche, senza dover passare da casa a cambiarci». Ma sandali e sneakers Agl piacciono anche ad attrici e modelle. Sono state fotografate ai piedi di Rebecca Hall, Mila Kunis, Dakota Fanning, Gigi Hadid, Amy Adams, Frida Pinto, Camila Mendes, Elizabeth Henstrigde.
 
Il passaggio generazionale, di solito la fase più delicata per l'azienda, è stato accompagnato senza pregiudizi o  discriminazioni di genere. «In azienda ci conoscevano già tutti, sapevano che prima o poi sarebbe toccato a noi e, quando è arrivato il momento, abbiamo avuto la totale collaborazione di tutti». L'essere donna vi ha penalizzate nel ruolo di manager o è stata una marcia in più? «Non ci sentiamo penalizzate su nessun aspetto. Crediamo invece che, in quanto donne, abbiamo una maggiore propensione al problem solving». 

Capitolo autostima e inadeguatezza, sentimenti che spesso accompagnao la scalata al successo delle donne. Vera, Sara e Marianna Giusti dicono che «come tutte le donne, prima di intraprendere un percorso, ci prepariamo a quello che stiamo per affrontare proprio per evitare problemi di inadeguatezza. Per sentirci all’altezza di ciò che facciamo, siamo state preparate dai nostri genitori, dalla nostra istruzione (sono tutte laureate, ndr) e dell’esperienza personale sul campo».


La loro impronta nella gestione dell'azienda di famiglia è la fusione tra «tradizione e innovazione, il binomio perfetto». «Ci impegniamo costantemente per mantenere vive importanti eredità come le tecniche di produzione artigianali e l’esperienza commerciale di nostro padre. L’importante è usare la tradizione per evolversi, portare sempre tutto a un gradino più alto, per essere a passo con i tempi e per migliorare ogni aspetto della nostra azienda». 
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Il Messaggero