Donne in cerca di una nuova normalità. Uscire dalla casa-tana dove ci si è rifugiati per sfuggire al Covid (con ufficio, amiche e parenti, tutti stretti nel...
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Condividere, una parola. Il carico della casa e dei figli è pesato, nel lockdown, soprattutto sulle spalle delle madri, pressate e stressate da figli e smart-working. Ma questi mesi hanno mostrato che un nuovo modello si può inseguire nella gestione degli impegni familiari. «Questo periodo ci ha detto che condividere è possibile - sostiene Alessandra Giordano - adesso bisogna fare un passo avanti e non indietro valorizzando l'esperienza che abbiamo vissuto. Il nuovo modello è la compartecipazione degli impegni familiari che richiede uno sforzo da parte di entrambi genitori. Le donne non devono dare nulla per scontato e per prime devono crederci».
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«Faccio io», quante volte siamo noi a farci avanti: per fretta, per stanchezza, per evitare discussioni, per abitudine, perché non siamo sufficientemente allenate a delegare o accanto abbiamo chi di deleghe non vuole sentirne parlare. E invece forse è arrivato il momento di smettere di fare il doppio e anche di chiedere: bisogna esigere.
E lo smart-working? Una soluzione o una fregatura? «Lo smart-working intelligente, che non è il lavoro forzato da casa a ritmi stressanti 5 giorni su 5, può offrire alle donne la possibilità di esprimere a pieno la professionalità e di organizzare meglio gli impegni familiari. Istintivamente siamo portate a fare un passo indietro da un punto di vista professionale e ad accettare ruoli ridimensionati per conciliare lavoro e famiglia». Quello che fanno tante mamme al rientro dalla maternità. «Noi le supportiamo, attraverso il coaching e con incontri individuali, nella nuova identità e le aiutiamo a mettere in campo competenze acquisite nella maternità. Ma soprattutto le mettiamo in guardia dagli errori più comuni: non delegare e giocare al ribasso per paura di non riuscire a tenere il ruolo che si aveva prima di diventare madri. Se il loro desiderio è quello di avere un impegno diverso, le aiutiamo a valorizzare le loro competenze. Il tema è la cura a due, la condivisione». É da qui che bisogna ripartire, è questa la nuova normalità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero