Durante le settimane di isolamento in casa lei era generalmente sopraffatta dall'ansia e la notte faceva fatica a dormire mentre lui riusciva a godersi a pieno...
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Un blog ha raccolto le paure delle donne durante il covid: «Saremo migliori? Sicuramente insonni»
I due mondi a confronto, nelle settimane dell'emergenza, li ha messi la Fondazione Libellula organismo fondato da Zeta Service che riunisce oltre trenta aziende impegnate nella lotta contro la discriminazione e la violenza di genere. Mille gli intervistati, in maggioranza femmine, nella prima settimana di maggio: impiegati e operai tra i 30 e i 60 anni. Del campione le donne che durante il lockdown non hanno lavorato (cassa integrazione, congedo parentale o attività interrotta) erano il 20% per contro il 9 degli uomini.
E quando non dovevano lavorare, fuori o dentro casa quali erano le attività alle quali si dedicavano? Semplice, lei nel 47% dei casi (lui nel 30%) pensava alla gestione della casa mentre i loro partner privilegiavano il totale relax condito da intrattenimento. Quindi musica, film o videogiochi. Ovviamente la differenza si fa più distante dove c'erano anche dei bambini. Per i quali le mamme hanno, di fatto, modificato le loro priorità mentre i papà hanno fatto molta più fatica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero