Le donne indiane nelle piantagioni di canna da zucchero scelgono di togliersi l'utero per mantenere il lavoro

Le donne indiane nelle piantagioni di canna da zucchero scelgono di togliersi l'utero per mantenere il lavoro
Persino la siccità che minaccia tante zone del pianeta colpisce soprattutto le donne. In alcune zone dell'India pur di sopportare i lavori sfiancanti di raccolta della...

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Persino la siccità che minaccia tante zone del pianeta colpisce soprattutto le donne. In alcune zone dell'India pur di sopportare i lavori sfiancanti di raccolta della canna da zucchero, in piantagioni dove la scarsezza idrica sta mettendo a dura prova la salute delle raccoglitrici impiegati. Secondo Al Jazeera le donne di quella regione scelgono di sottoporsi a isterectomia e togliersi l'utero pur di sopportare meglio i dolori trementi dovuti alle condizioni estreme in cui lavorano. 


Mentre l'ente statale indiano The National Institution for Transforming India (Niti) ha lanciato un allarme per quasi 600 milioni di abitanti che stanno affrontando uno «stress idrico estremo», a pagare sono già i più poveri e soprattutto le donne.

Nel distretto di Beed, nello stato del Maharashtra, dove il comparto agricolo è fortemente sotto stress per la mancanza di precipitazioni, le lavoratrici pur di mantenere il lavoro e sopportare turni di raccolta in condizioni igieniche terribili anche per 12 ore al giorno, si affidano a medici che tolgono loro l'utero. In quelle condizioni i dolori del ciclo sono particolarmente intensi e le donne nelle piantagioni, esasperate dalla sete e dalla stanchezza, finiscono per arrivare a quell'intervento.

Una soluzione che viene loro proposta dai medici per rimuovere definitivamente il dolore e la quantità di medicinali necessari per alleviarlo. Secondo i media indiani, oltre 4.500 giovani donne a Beed, negli ultimi tre anni, si sono sottoposte a isterectomia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero