Se hai le mestruazioni non puoi adorare il dio Ayyappan. Si riapre così in India uno dei casi più divisivi per la società indiana: dare il permesso alle donne...
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Al momento solo agli uomini, alle bambine sotto i dieci anni e alle signore over 50 è permesso varcare la soglia dell'edificio sacro. La Corte suprema dell'India con una sentenza nel 2018 ha ordinato di far cadere il divieto in quanto viola il diritto alla libertà religiosa e l'articolo 25 della Costituzione che sancisce la parità tra i sessi. Da allora le donne hanno provato ad entrare nel tempio ma si sono sempre trovate davanti ad una opposizione feroce e spesso sono state anche minacciate.
La Corte suprema dell'India ha ora fissato un nuovo passaggio: il 13 gennaio ci sarà l'inizio delle udienze sulla revisione della sentenza del 2018 sull'ingresso delle donne. Il giudice capo, Sharad Arvind Bobde, ha deciso di affidare il caso a un collegio allargato di nove membri, due in piu' di quelli previsti a novembre.
Da secoli il sito attira ogni anno, tra novembre e gennaio, milioni di pellegrini, escludendo pero' le donne in eta' riproduttiva, perche' la divinita' alla quale il santuario e' dedicato, Ayyappan, e' celibe.
I devoti che si recano a Sabarimala devono astenersi dai piaceri per 41 giorni e percorrono un faticoso cammino sui monti Gathi occidentali. Le donne dai dieci a cinquant'anni sono ammesse solo fino al campo base di Pamba, a cinque chilometri dall'inizio dell'arduo sentiero che porta al santuario. In caso di dubbi, le donne sono sottoposte a controlli di polizia per provare la loro eta'. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero