Quando la potenza delle immagini riesce a sbriciolare qualsiasi barriera e arrivare dritta al cuore. In questo caso a catturare il momento in cui durante una protesta contro...
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Per esempio la bimba nuda terrorizzata che con il suo urlo cristallizza la brutalità degli attacchi americani con il Napalm nella guerra in Vietnam; più potente d’ogni manifestazione pacifista, più d’ogni gesto clamoroso, quella foto ha svegliato la coscienza degli americani nei confronti della guerra del Vietnam. La foto fu scattata l’8 giugno 1972 a Trang Bang, a pochi chilometri da Saigon, dopo un bombardamento aereo con bombe al napalm. La bimba che fugge terrorizzata è Kim Phuc, allora aveva nove anni. Oggi Kim vive in Canada, è ambasciatrice della pace per l’Unesco e dirige una fondazione per aiutare i bambini vittime di guerra.
Oppure la foto di Steve McCurry sulla ragazza afghana ripresa in un campo profughi durante la guerra negli anni Ottanta. La foto apparve sul National Geographic e divenne il simbolo della condizione femminile delle donne afghane. McCurry riuscì a rintracciarla vent'anni dopo e la donna, che nel frattempo si è sposata con un fornaio e vive in un remoto villaggio sulle montagne, non aveva la più pallida idea che il suo volto fosse diventato tanto famoso.
Recentemente l'immagine della ragazza nera ,vestita con un abito lungo, che ferma la protesta razziale negli Stati Uniti ha sconvolto l'opinione pubblica. La potenza delle immagini ancora una volta ha fatto breccia. Esattamente come il pianto della bambina vestita di rosso, attaccata ai pantaloni della mamma durante una perquisizione ai confini tra il Messico e gli Usa dopo il bando di Trump e la chiusura delle frontiere. E come dimenticare anche lo sguardo perso nella disperazione di una migrante Florence Owens Thompson, 32 anni, madre di sette figli, che nel 1936 era alle prese con la grande crisi conseguente al crollo della borsa nel 29.
Il Messaggero