Ferentillo, nel Comune senza quote rosa entra una donna in giunta

Ferentillo, nel Comune senza quote rosa entra una donna in giunta
Il sindaco di Ferentillo, Enrico Riffelli, alla fine ha dovuto fare retromarcia e inserire una donna in giunta. Lo prevedeva il regolamento, c'erano donne elette, c'erano...

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Il sindaco di Ferentillo, Enrico Riffelli, alla fine ha dovuto fare retromarcia e inserire una donna in giunta. Lo prevedeva il regolamento, c'erano donne elette, c'erano centinaia di donne che da tutta Italia si erano rese disponibili a fare l'assessora, c'era una decisione del Tar che dava ragione alle donne che avevano fatto ricorso. Nel Comune di Ferentillo, provincia di Terni, finalmente la parità di genere è di casa dopo mesi di battaglie da parte delle donne consigliere e non e della consigliera di parità della Regione Monica Paparelli. Alla fine la scelta di nominare l'assessora è ricaduta su Elisabetta Cascelli, la donna più votata di Ferentillo. Il sindaco Riffelli le ha dato le deleghe alla cultura, alle politiche sociali, all'agricoltura, al personale e alla trasparenza, nonostante si sia trovato di fronte decine di candidature: come a dire che di donne disposte ad amministrare ce n'erano a volontà nel comune della Valnerina, anche quando Enrico Riffelli forma una giunta di soli uomini.


Ferentillo, il comune senza quote rosa: centinaia di candidature, c'è anche l'attrice Carla Gravina

Quote rosa, il sindaco di Ferentillo azzera la giunta e cerca una assessora


A giugno scoppia il caso quote rosa negate e le donne decidono di portare avanti la battaglia contro il discrimine di genere sottoscrivendo anche un ricorso al Tar. Con un'ordinanza del 20 settembre il Tribunale Amministrativo riconosce il fondamento del ricorso, confermando che le norme a protezione della presenza delle donne negli enti di governo vanno rispettate. Riffelli prima temporeggia, poi cede. Azzera la giunta solo il 14 novembre scorso, e chiede a Elisabetta Cascelli di entrare a far parte dell'esecutivo. La farmacista di Ferentillo, già assessore alla cultura nella passata legislatura, accetta nonostante ponga una questione: «La proposta non è stata preceduta neppure da un colloquio, per esaminare la situazione politica del nostro comune o per valutare le diverse soluzioni, le priorità e le possibili convergenze e per chiarire anche i rapporti personali, resi difficili dalla dichiarata sfiducia nei miei confronti». Già, perché non aver rispettato la legge sulle pari opportunità aveva generato anche una spaccatura in consiglio. Comunque dice sì, coerentemente con quanto fatto finora: «Ho difeso con successo, un principio alto, fondante della nostra democrazia, espressione di valori costituzionali, riguardo ai quali non sono possibili rinunce o indecisioni». «La presenza negli organi di governo di entrambi i generi sostiene Cascelli - e segnatamente di quello femminile spesso sotto rappresentato, è infatti un valore di per sé garanzia di buona amministrazione». Nominare lei significa anche rispettare la volontà popolare. A Ferentillo infatti si va al voto con una sola lista Cuore e ragione che garantisce la partecipazione uomo donna. Cascelli è la donna più votata. Un accordo preelettorale prevedeva un finale con Riffelli sindaco, Cascelli vice, e Pellini assessore. Con il decreto di revoca Riffelli manda a casa sia Pellini che Silveri. E per il riequilibrio di genere che mancava fa entrare Cascelli e riconferma l'ex sindaco Silveri (che accetta) assessore esterno al bilancio. Ancora non si sa chi dei due farà il vice sindaco, ma è chiaro a tutti che a Ferentillo hanno vinto le donne, le regole e la parità di genere. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero