Slogan sul petto macchiato di grigio dall'argilla, «I was next», ero la prossima. Coroncine di fiori in testa e tra le mani cartelli neri che sembrano lapidi,...
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Secondo le attiviste, come riporta "Le Figaro", le risorse destinate a porre fine alla violenza contro le donne sono inadeguate. «Ascoltate più da morte che da vive», scrive su twitter Inna Shevchenko, leader di Femen. «114 donne in processione silenziosa, determinate ad essere ascoltate, queste donne assassinate sono tornate per proteggere quelle che sono ancora vive».
«Con questa marcia simbolica ricordiamo che la maggior parte di loro, prima di essere assassinate, erano state vittime della violenza all'interno della famiglia. Avevano allertato la società civile, la polizia, la giustizia», dice un'attivista. «I femminicidi non sono inevitabili ma un flagello che può essere frenato. L'Alto Consiglio per l'uguaglianza ha stimato il costo per superare questa ecatombe in Francia: tra 506 milioni e 1,1 miliardi di euro. Le nostre vite non hanno prezzo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero