Nella fase 2 post-Covid 19 le donne, imprenditrici e dipendenti che siano, rischiano di essere tagliate fuori: colpa della mancanza di un piano B, quello relativo alla gestione...
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E questo rischia di avere pesanti ripercussioni sul loro futuro». Per questo serve «un segnale forte», come chiede Valentina Picca Bianchi, Presidente delle Donne imprenditrici di Fipe, che guarda ad un lavoro da imbastire con tutte le rappresentanti delle associazioni di categoria per costruire «un pacchetto di richieste da inviare al Governo per fare in modo che nelle prossime settimane la fase due si apra anche per noi donne». Cosa succederà quando le aziende, già provate da questi mesi di chiusura, potranno nuovamente licenziare? Chi credete che perderà il posto di lavoro? Un uomo o una donna che dovrà fare i conti con i figli impossibilitati ad andare a scuola se non a giorni alterni?« La risposta rischia di essere scontata», si chiede e si risponde. «Serve un piano B - conclude - e serve subito. Bisogna pensare alla riapertura delle scuole in sicurezza ma anche a luoghi di tutela per i minori con servizi per assistere e sostenere efficacemente imprenditrici e lavoratrici. Altrimenti e come se avessimo le mani legate». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero