Più donne nel comitato tecnico scientifico e nella task force per la ripartenza dall'emergenza Covid-19. Questa l'intenzione del premier Giuseppe Conte, che in una...
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Parte il flashmob contro l'assenza di donne nella fase della ricostruzione dell'Italia
Da Tosca a Laura Boldrini, sui social la protesta delle mascherine: #datecivoce
Coronavirus, il direttore dello Spallanzani: «Le donne non valorizzate, serve il loro sguardo innovativo nella fase 2»
«Allo stesso modo - annuncia Conte - nelle prossime ore chiederò al capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, di integrare il Comitato tecnico-scientifico con un'adeguata presenza femminile. Analogo invito rivolgo anche a tutti i ministri affinché tengano conto dell'equilibrio di genere nella formazione delle rispettive task force e gruppi di lavoro».
Gli appelli. Nei giorni scorsi 42 deputate avevano presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere una maggiore presenza femminile nelle cabine di regia incaricate di gestire la ricostruzione. E 16 senatrici hanno lanciato un appello trasversale, sotto forma di mozione parlamentare, per sollecitare il governo a ristabilire un equilibrio di genere ai tavoli in cui si decide il futuro del Paese. Tra le firmatarie, le dem Valeria Valente, Valeria Fedeli, Monica Cirinnà, Laura Boldrini, Roberta Pinotti. E ancora, Emma Bonino (Europa +) , Maiorino e Conzatti del M5S, Fattori del Misto. Per affrontare «la più grave crisi sanitaria ed economica dalla fine della Seconda guerra mondiale» — si legge nel testo — il governo ha costituito 18 task force, che vedono «una scarsissima presenza femminile».
Le reazioni. «Dopo la mobilitazione #datecivoce di sabato scorso e la mozione presentata in Senato il governo si accorge di aver escluso le donne dalle famigerate task force incaricate di gestire la fase post-emergenza», dichiarano Emma Bonino, leader di +Europa e Costanza Hermanin, vicesegretaria di +E e componente del gruppo promotore di #Datecivoce. «Siamo contente di aver dato come Più Europa il nostro contributo. É una questione di meritocrazia: se in Italia ce ne fosse, una normale distribuzione statistica produrrebbe automaticamente una rappresentanza bilanciata negli organi collegiali. Bene la risposta di Conte - proseguono - attendiamo di vederne la realizzazione concreta. Se il paese è tanto lontano dal concepire la parità da pensare task force tutte al maschile, significa che gli strumenti che abbiamo sono insufficienti. E non è solo questione di numeri, ma anche di scelte. Con più del 60% del personale sanitario di sesso femminile, includendo le donne si sarebbero forse fatte scelte più avvedute in tanti settori, non ultimi - concludono Bonino ed Hermanin - sulla scuola e il lavoro part time». Anche il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha commentato: «La priorità italiana è la lotta alle diseguaglianze economiche, sociali e di genere».
«Accogliamo con molta soddisfazione le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte in merito all'integrazione delle principali task force con esperte donne. Ora che si riscrivono paradigmi e modelli di sviluppo è più che mai necessario che a questo cambiamento prenda piena parte il punto di vista femminile e femminista. Per superare la pandemia e tornare a crescere, e per farlo nel modo migliore, l'Italia ha bisogno che le donne non perdano il lavoro, che venga ridotto il gap di genere e che vengano superate le disuguaglianze tra uomini e donne, in tutti i settori, ma anche che si attuino nuovi modelli di sviluppo più sostenibili e virtuosi dal punto di vista economico, sociale e ambientale», dice la senatrice del Pd Valeria Valente, presidente della Commissione Femminicidio e prima firmataria della mozione delle 16 senatrici di maggioranza.
#datecivoce. «Apprendiamo con soddisfazione che il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha invitato Vittorio Colao a un immediato riequilibrio di genere nella composizione della task force e del comitato tecnico-scientifico. Grazie alla forte adesione alla petizione prima e poi al flashmob virtuale del 2 maggio poi, nonché grazie all'impegno di senatrici e deputate e alle battaglie continue di tante associazioni femministe e della società civile, siamo state finalmente ascoltate», è il commento del comitato #Datecivoce. «Ora chiediamo alla politica e al Presidente Conte di fare un passo storico: approvare una legge affinché in ogni commissione, organo, tavolo tecnico di nomina istituzionale e pubblica ci sia reale parità».
Il Messaggero