Nessuna donna in Giunta di Ferentillo, comune italiano di 1874 abitanti della provincia di Terni, in Umbria. Un caso diventato nazionale. Eclatante e simbolico che...
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Dovevano andare tutti d’accordo e invece la nomina di una giunta di soli uomini da parte del sindaco ha scatenato le reazioni di quanti ritengono quell’atto illegittimo e irrispettoso. Vice sindaco Roberto Pellini (area Pd) e assessore al bilancio Paolo Silveri (ex sindaco per 15 anni). «Un sindaco che esce dalla porta e rientra dalla finestra», commentano i cittadini. «Ma la scelta è stata fatta in base alle competenze. Silveri entra in giunta come assessore esterno e la legge lo consente. D’altro canto io non ho mai fatto politica e Silveri rappresenta la memoria storica di Ferentillo e una guida per tutto ciò che è stato fatto e che ancora resta da fare», dichiara il sindaco Riffelli.
Peccato però che tralasci un dettaglio: l’obbligo del rispetto delle quote rosa. Contro il quale sarà preparato un ricorso al Tar. Verrà presentato domani mattina a firma delle consigliere donna. Per Elisabetta Cascelli non è solo una questione di quote rosa, ma di rispetto della legalità: «Fare ricorso è un atto dovuto. Restiamo in attesa che il Tar risponda». Per Riffelli non è così, non richiede pareri alla Prefettura perché è sicuro che a Ferentillo una giunta al maschile sia nel rispetto delle normative.
«In violazione del rispetto del principio delle pari opportunità che è vigente anche nei comuni al di sotto dei tremila abitanti, ai sensi degli articoli di legge e per l’articolo 3 dello Statuto del Comune di Ferentillo, si presenta ricorso», sostiene Lavinia Rossi, avvocato e firmataria del ricorso. Rossi sottolinea che «anche lo Statuto del Comune prevede il rispetto delle quote rosa». Insomma per un Comune che sceglie di andare al voto unito e con una sola lista ci si aspettava un inizio migliore. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero