La serie tv che in Pakistan ribalta i ruoli, donne diventano investigatrici e fanno emergere violenze e tradimenti

La serie tv che in Pakistan ribalta i ruoli, donne diventano investigatrici e fanno emergere violenze e tradimenti
La storia è bellissima: quattro donne fondano una agenzia investigativa a Karachi, in Pakistan, per beccare i mariti traditori e per copertura utilizzano una boutique di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La storia è bellissima: quattro donne fondano una agenzia investigativa a Karachi, in Pakistan, per beccare i mariti traditori e per copertura utilizzano una boutique di burqa. Soprannominato i burka fumanti, la serie tv tratta da uno spettacolo teatrale sta facendo discutere, rompendo gli schemi e creando un autentico shock in una delle società islamiche più tradizionaliste dell'Asia.


Come protagonisti, oltre alle intraprendenti signore ci sono anche una ragazza pugile travestito con un burqa, un ex detenuto e una wedding planner. La produzione chiamata Churails, è la prima realizzata in Pakistan e contiene persino una relazione lesbica. Il coraggio di avere scritto e diretto questo spettacolo è del regista pakistano britannico Asim Abbasi.




«Churails è una storia di donne ai margini della società», ha detto Abbasi al Guardian. In Pakistan, essere donna equivale ad essere una minoranza sessuale o etnica a causa delle dinamiche di potere del patriarcato. La serie  molto specifica culturalmente, ma anche molto universale, non è solo una specie di Desperate Housewives in hijab, ma sembra quasi un cambio di paradigma che affronta pure il tema delle violenze domestiche e delle relazioni omosessuali che in Pachistan sono illegali. 


  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero