Insoddisfatte, discriminate e sempre fuori dai ruoli di comando. Le donne medico in Italia sono quelle che in Europa soffrono di più, va peggio solo alle colleghe bulgare....
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La Romania è il nuovo paradiso per le donne medico. Sono le più numerose (69%), le più soddisfatte di retribuzione e carriera, solo il 19% ha subito discriminazioni di genere e l'indice di gradimento dell'organizzazione del lavoro sale fino all'89%. Buoni segnali anche dalla Repubblica Ceca con il 55% di camici rosa soddisfatti, e della Croazia che si distingue per la parità uomo-donna nella gestione della sanità pubblica e per le opportunità di carriera, dato che la accomuna all'Olanda.
Fanalino di coda l'Italia, dove le donne medico lamentano discriminazione, insoddisfazione professionale ed economica, per non parlare della possibilità di accedere a posti di leadership. Chiude la classifica la Bulgaria, dove le donne stanno progressivamente abbandonando la professione. Questi in sintesi i risultati dell'indagine promossa dall'Anaao Assomed, e realizzata con la collaborazione di Aaroi-Emac e Snr, tra i Paesi membri della Federazione europea dei medici salariati (Fems) per conoscere le condizioni lavorative delle donne medico in Europa.
Nella sanità poche donne primario
LA CLASSIFICA
I dati fotografano le realtà degli 11 Paesi che hanno risposto al questionario (Bulgaria, Cipro del Nord, Croazia, Italia, Olanda, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Spagna, Turchia) sui 17 aderenti alla Fems (che comprende anche Austria, Belgio, Francia, Polonia, Slovacchia, Ungheria) e sono stati presentati in occasione della Conferenza internazionale “Verso una Medicina governata da donne.
LE RISPOSTE
Alla domanda «sul posto di lavoro, ti sei mai sentita discriminata in quanto donna?» una dottoressa italiana su 2 ha denunciato episodi di discriminazione il più delle volte da parte di superiori o pazienti, mentre la percentuale scende leggermente in Olanda, Turchia, Repubblica Ceca, Slovenia, Portogallo e Spagna. Alla domanda «cosa ne pensi della conciliazione dei tempi casa-lavoro nella tua organizzazione del lavoro?», il 68% delle dottoresse italiane ha risposto dichiarandosi insoddisfatta, per aver dovuto rinunciare o all'aspetto professionale o a quello personale per conciliare lavoro e vita privata. Va molto meglio negli altri paesi della Ue. E ancora: alla domanda «cosa miglioreresti del tuo lavoro, per una più soddisfacente conciliazione dei tempi casa-lavoro?», in tutti i Paesi la risposta più cliccata è stata «una diversa gestione dei tempi lavorativi», con particolare riguardo al part-time e alle guardie, con percentuali di risposta che vanno dal 40% dell'Olanda, che chiede una revisione dei carichi di lavoro, al 77% della Slovenia, al 60% dell'Italia. In Romania, Olanda e Repubblica Ceca si trovano le donne medico più soddisfatte, con una percentuale rispettivamente del 86%, del 70% e del 56%. In Italia, solo il 16% è soddisfatto della propria carriera professionale. Rilevante notare il dato che in Italia un altro 16% di professioniste sottolinea di non aver avuto opportunità proprio per il fatto di essere donna, mentre la percentuale, su questo punto, è ancora più bassa negli altri Paesi presenti nella Fems. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero