Donne disabili, ok della Camera a mozioni contro le discriminazioni

La campionessa paralimpica Bebe Vio
Lotta alle discriminazioni nei confronti delle donne disabili: arriva il sì bipartisan della Camera alle mozioni di maggioranza ed opposizione. In base ai testi approvati...

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Lotta alle discriminazioni nei confronti delle donne disabili: arriva il sì bipartisan della Camera alle mozioni di maggioranza ed opposizione. In base ai testi approvati il governo è impegnato, tra l'altro «a tenere sempre in considerazione la discriminazione multipla cui sono soggette le minori e le donne con disabilità e la gravità delle conseguenze che essa comporta per le loro vite e, conseguentemente, a integrare azioni e misure in tema di parità di genere nonché quelle inerenti alla disabilità».

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Il governo dovrà quindi intervenire per «tutelare la dignità e la libertà di scelta e di autodeterminazione delle donne e delle ragazze con disabilità, garantendo loro pieno accesso alle cure mediche, anche con riferimento all'ambito ginecologico, della salute sessuale e riproduttiva, per permettere loro di assumere decisioni sulla propria salute e sul proprio corpo senza alcuna coercizione e promuovendo iniziative di formazione e aggiornamento del personale medico
».
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Il governoè impegnato a «garantire che tutte le ragazze e le donne con disabilità siano poste nelle condizioni di ricevere ogni informazione per sporgere denuncia e adire la tutela giudiziaria nel caso siano vittime di violenza o discriminazione; assicurare che, nell'ambito della attuazione del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne, siano individuate azioni idonee a rispondere alle peculiari problematiche che devono affrontare le ragazze e le donne con disabilità vittime di violenza non soltanto nella fase della denuncia, ma anche nel successivo percorso di assistenza, di cura e di individuazione di percorsi per l'uscita dalla violenza; promuovere l'inserimento lavorativo delle ragazze e delle donne con disabilità, favorendo il loro accesso a forme di flessibilità adeguate alle specifiche esigenze connesse alla tipologia di disabilità considerata caso per caso, in particolare con riferimento agli orari lavorativi e ai congedi di maternità
». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero