Donne discriminate sul lavoro: ancora un problema per il 62% dei ragazzi genz

Donne discriminate sul lavoro: ancora un problema per il 62% dei ragazzi genz
Le discriminazioni di genere esistono, anche per i giovanissimi, quelli della generazione zeta. Soprattutto quando si parla di lavoro, è convinto il 62 per cento dei...

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Le discriminazioni di genere esistono, anche per i giovanissimi, quelli della generazione zeta. Soprattutto quando si parla di lavoro, è convinto il 62 per cento dei ragazzi e delle ragazze nati intorno al Duemila. É il risultato dell'Osservatorio «InDifesa» che ScuolaZoo, il media brand della Generazione Z, ha presentato insieme a Terre Des Hommes. La ricerca è stata discussa con il ministro alle politiche giovanili e allo sport Vincenzo Spadafora, con il ministro Bonetti (Pari opportunità) e con la Senatrice Emma Bonino, chiedendo loro di mettersi in gioco e scrivere un tema libero sull'argomento pubblicato sul sito ScuolaZoo, facendolo arrivare direttamente ai ragazzi. I tre esponenti della politica italiana sono partiti da un dato particolarmente interessante emerso dalla ricerca InDifesa: per la GenZ, il posto di lavoro è il luogo in cui si verificano maggiormente forme di discriminazione di genere. Lo pensa il 62% dei rispondenti di cui il 68,18% ragazze e il 49,95% ragazzi. Non solo il 54,8% degli adolescenti che sostengono questa tesi ha fra i 16 e i 18 anni: non lavora ancora, ma evidentemente è influenzato dai fatti di cronaca e percepisce il mondo del lavoro come discriminatorio.


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Ecco il messaggio inviato ai ragazzi attraverso ScuolaZoo dal ministro alle politiche giovanili e allo sport: 
«Non esistono cose da uomini e cose da donne» che si parli di sport o di mondo del lavoro. Il Ministro per le pari opportunità, nel suo intervento, invece, ricorda ai 4 milioni di ragazzi della community di ScuolaZoo che sono «Le parole che danno forma al mondo. Ogni volta che si giudica, si apostrofa, si commenta, si scherza, gli effetti potenziali sono infiniti: impaurire, disturbare, ferire, offendere, tutto può accadere». Infine Emma Bonino, che ha fatto della sua vita, non solo politica, un simbolo della lotta ai diritti delle donne, ha scritto per la GenZ una lunga lettera che racconta la sua vita e la sua battaglia e che fa un appello a tutte le giovani ragazze di oggi, donne di domani: «Non basta un like o un tweet per spingere verso una reale parità. I diritti sono come andare in bicicletta, per cui se smetti di pedalare cadi».


 
Per quel che riguardia le molestie, da una ricerca sempre di ScuolaZoo, risultava che per oltre il 90 per cento dei ragazzi della generazione Z le molestie online sono gravi esattamente come quelle fisiche. Per quanto riguarda bullismo e cyberbullismo, il 32% ha dichiarato di esserne stato vittima e di questi 2/3 sono ragazze. La peggiore forma di discriminazioni, per oltre l'80 per cento, è il rischio di molestia sessuale a cui sono esposte le donne.
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Il Messaggero