Romana, 15 anni, un trapianto di reni a 11. Sarà lei, Daniela De Rossi, il 17 agosto a New Castle in Inghilterra la portabandiera dei 49 atleti italiani che parteciperanno...
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«Da un giorno all'altro mi dissero che dovevo smettere perché stavo male. Non potevo crederci, ero disperata. Non volevo abbandonare le piscina. Le compagne di squadra, gli allenamenti. Tutto finito. Quello è e sarà il mio mondo. Fatti gli esami a mamma è stato dato l’ok per donarmi un rene. Ho fatto l’intervento. E come i medici hanno detto sì, mi sono tuffata e ho ricominciato».
Di medaglie ne ha collezionate tante, quasi tutte d’oro. Per i 50 metri dorso, stile libero, delfino e i 100 stile libero. Adesso è pronta per un’altra sfida. Mondiale. È la più piccola del gruppone di atleti presentato ufficialmente qualche settimana fa dal Comitato Paralimpico del Coni. «Continuerò a battermi. Certo, avrei voluto fare un’altra strada ma ora non posso che cercare di arrivare sul podio». Nonostante l’operazione, lo stop per la convalescenza, i farmaci. Dice che le americane sono forti, ma non le teme. «Non devo avere paura altrimenti parto svantaggiata perché l'ansia ti deconcentra. Ce la farò anche se sono gagliarde e filano. Stringerò i denti. Ogni volta, per me e la mia famiglia, la vittoria è doppia. Lì, in vasca, non ci sarà spazio per nessuno!». E ride la piccola-grande campionessa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero