Nei primi sei mesi del 2019 «quasi la metà delle aggressioni ai danni degli operatori sanitari è una violenza fisica (42% delle denunce) e non limitate...
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parente o amico del malato)».
Sono i dati dell'Osservatorio della Croce Rossa Italiana (Cri), istituito nel dicembre 2018 con l'intento di censire i rischi legati al volontariato durante le attività. I numeri «evidenziano il contesto pericoloso nel quale sono costretti a operare, ogni giorno, i nostri soccorritori», sottolinea in una comunicato la Croce Rossa che, in occasione del suo compleanno, il 15 giugno, fa il punto su “Non sono un bersaglio, la campagna contro le violenze agli operatori sanitari”.
«Questo è un appello di civiltà e, come tale, dobbiamo farci promotori di una nuova cultura del rispetto. Vorremmo giungere all'elaborazione di proposte concrete per mitigare, se non neutralizzare, il grave fenomeno delle aggressioni», spiega Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero