Questa bellissima storia al femminile comincia con una telefonata della caposala di oncologia dell’ospedale Lotti di Pontedera, in provincia di Pisa, ad Anna di Milia, 84...
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Prima che scoppiasse l'epidemia accanto ai malati di cancro c'erano amici e parenti o anche volontari che garantivano servizi utili. Ma dopo il primo decreto non era quasi impossibile entrare in ospedale, quasi nemmeno per i pazienti oncologici che dovevano fare la chemio. Servivano mascherine per i pazienti e per i loro accompagnatori, ma siccome le mascherine di questi tempi sono merce rarissima occorreva trovare una soluzione. A questo punto si mette in modo Anna Di Milia che utilizzando le chat di whatsup ha attivato una rete femminile formidabile.
«Era un appello urgente: oncologia aveva bisogno di mascherine per i pazienti ed i loro accompagnatori. Ci siamo subito organizzate trovando per il giorno dopo dei cerotti e delle garze con le quali costruire delle mascherine usa e getta, iniziando a comprare il materiale ed iniziare la produzione di mascherine chirurgiche» ha detto Anna Di Milla.
In poco tempo la voce si è sparsa e diverse associazioni hanno iniziato a chiedere e ottenere (gratis) mascherine per i loro volontari: Le Misericordie, Pubblica Assistenza, Hospice di Pisa, persone che fanno la radioterapia a Pisa, la chemio a Pisa e a Lucca. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero