Anna e le sue amiche geniali, risolvono il problema delle mascherine a Pisa

Anna e le sue amiche geniali, risolvono il problema delle mascherine a Pisa
di Franca Giansoldati
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Mercoledì 1 Aprile 2020, 12:51 - Ultimo aggiornamento: 12:53

Questa bellissima storia al femminile comincia con una telefonata della caposala di oncologia dell’ospedale Lotti di Pontedera, in provincia di Pisa, ad Anna di Milia, 84 anni, un PhD in scienze della terra e presidente di “Non più sola” una associazione di volontari che si occupa di pazienti oncologici. Una telefonata per chiedere aiuto.



Prima che scoppiasse l'epidemia accanto ai malati di cancro c'erano amici e parenti o anche volontari che garantivano servizi utili. Ma dopo il primo decreto non era quasi impossibile entrare in ospedale, quasi nemmeno per i pazienti oncologici che dovevano fare la chemio. Servivano mascherine per i pazienti e per i loro accompagnatori, ma siccome le mascherine di questi tempi sono merce rarissima occorreva trovare una soluzione. A questo punto si mette in modo Anna Di Milia che utilizzando le chat di whatsup ha attivato una rete femminile formidabile.

«Era un appello urgente: oncologia aveva bisogno di mascherine per i pazienti ed i loro accompagnatori. Ci siamo subito organizzate trovando per il giorno dopo dei cerotti e delle garze con le quali costruire delle mascherine usa e getta, iniziando a comprare il materiale ed iniziare la produzione di mascherine chirurgiche» ha detto Anna Di Milla.

In poco tempo la voce si è sparsa e diverse associazioni hanno iniziato a chiedere e ottenere (gratis) mascherine per i loro volontari: Le Misericordie, Pubblica Assistenza, Hospice di Pisa, persone che fanno la radioterapia a Pisa, la chemio a Pisa e a Lucca.

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