Le donne siriane al lavoro nella fabbrica che produce mascherine

Le donne siriane al lavoro nella fabbrica che produce mascherine
La fabbrica che produceva magliette di cotone adesso si è convertita: sforna mascherine chirurgiche per proteggersi dal coronavirus. Ventidue operaie siriane lavorano nella...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La fabbrica che produceva magliette di cotone adesso si è convertita: sforna mascherine chirurgiche per proteggersi dal coronavirus. Ventidue operaie siriane lavorano nella piccola fabbrica gestita dall'associazione “Fatih Sultan” a Kilis, cittadina turca sulla frontiera con la Siri, racconta Avvenire.


Sono madri, vedove, donne in difficoltà allle macchine da cucire.
«Ogni giorno produciamo 8mila mascherine. Gli ordini provengono da Istanbul e da Gaziantep, da alcune realtà del settore pubblico turco. Le mascherine verranno distribuite in ospedali, scuole e università», spiega Abdul Ghani Alshawakh, direttore dei progetti dell'associazione.

L'idea ingegnosa che spopola sul web, la mascherina fatta con la coppa di un reggiseno


La lavorazione è cominciata in anticipo rispetto alla scoperta, la scorsa settimana, dei primi casi di coronavirus in Turchia. Il progetto di assistenza è stato ideato all'inizio della guerra da un gruppo di siriani che desideravano offrire un'opportunità lavorativa alle connazionali in fuga.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero