Mancanza di obiettivi, noia, l'incertezza del futuro: l'emergenza coronavirus ed il conseguente lockdown ha impatto anche sulla psiche delle persone, sportivi compresi. I...
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I dilettanti e l'emergenza. Gaggioli: «Tutela non solo per i professionisti»
Coronavirus, 10 calciatrici della Juventus in isolamento volantario
«Facile dire che chi gioca a calcio fa parte di un'elite e il rischio depressione non lo tocca: purtroppo non è così..». Elena Linari, difensore della nazionale e dell'Atletico Madrid, non si stupisce alla denuncia del sindacato mondiale giocatori professionisti. «Fortunatamente, io non ho mai affrontato una situazione del genere - racconta l'azzurra - Ma con le mia compagne parliamo spesso, la nostra paura è il dopo, quando tutto sarà finito, quando ci sarà il vuoto: che facciamo? Chi siamo? In questo sono, siamo un'eccezione: non abbiamo mai affrontato il mondo del lavoro, dobbiamo reinventarci. E per una donna che punta tutto sul calcio senza quei guadagni che ti garantiscono il futuro, quel vuoto può essere più pesante...». Così, dice Linari, «capisco come per qualche calciatore o calciatrice questa lunga e improvvisa assenza dal campo possa rappresentare un'anticipo di quel vuoto che ci fa paura».
Coronavirus, Azzurri e Azzurre in campo per combattere il Covid-19
Per il professor Giuseppe Vercelli, docente di psicologia presso la Scuola universitaria interfacoltà in Scienze motorie dell'Università di Torino e psicologo sportivo ufficiale della Juventus e del Coni, i motivi della depressione «sono principalmente due: la mancanza di obiettivi, anche la prospettiva di mancanza di obiettivi.
Il Messaggero