Le detenute-calciatrici scrivono alle Azzurre: «Tifiamo per voi»

La lettera inviata dalle detenute alle Azzurre
Una lettera ai loro idoli: le detenute-calciatrici di Rebibbia l'hanno scritta alle Azzurre che stanno disputando i Mondiali in Francia e che già hanno vinto due...

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Una lettera ai loro idoli: le detenute-calciatrici di Rebibbia l'hanno scritta alle Azzurre che stanno disputando i Mondiali in Francia e che già hanno vinto due partite (contro Australia e Giamaica) conquistando la qualificazione agli ottavi di finale. Il ruolo di “postino” che ha permesso il contatto tra le ragazze, è stato svolto dal presidente della Camera, Roberto Fico, che pochi giorni fa ha assistito all’interno del penitenziario al triangolare “Siamo tutte calciatrici” che ha visto sfidarsi la Rappresentativa dell’Università Roma Tre, la Squadra operatori Rebibbia e le “padrone di casa” dell’Atletico diritti. 


Sono state proprio loro (che hanno anche vinto il torneo) a consegnare a Fico la lettera da far arrivare alle ragazze della Nazionale italiana. E il presidente della Camera su Facebook ha annunciato che la missiva è stata recapitata:
«Davvero contento che la lettera delle ragazze dell’Atletico diritti sia arrivata alla nostra Nazionale! Forza ragazze!», ha scritto sul social. E il messaggio è accompagnato dal video nel quale si vede il presidente della Figc Gravina che legge la lettera alle calciatrici, insieme con il ct della squadra Milena Bertolini. «Noi detenute del carcere femminile di Rebibbia - scrivono le atlete che stanno scontando la pena nell'istituto romano - abbiamo costituito con l’aiuto della dottoressa Giuliani la prima squadra di calcio femminile in un carcere, ci alleniamo tutta la settimana e a maggio scorso abbiamo disputato una partita con la squadra Miss Mamme. Vi seguiamo e vi auguriamo di vincere il campionato mondiale. Facciamo un tifo sfegatato. Comunque vada pensiamo che siete ragazze fortissime e che avrete tanti successi. Noi saremo al vostro fianco! Vi aspettiamo qui a Rebibbia per fare una partita con voi. Sarebbe bellissimo e ne saremmo orgogliose. Vi salutiamo con affetto e stima». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero