PESARO - L’appello per sapere qualcosa in più, cercare le cause e ricostruire l’accaduto. Il padre di Massimiliano Lugli, il centauro di 42 anni in coma dopo l’incidente di...
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Il messaggio si è sparso in diversi post su Facebook, tante condivisioni. Tanti vogliono “aiutare” Massimiliano. Massimiliano Lugli stava percorrendo l’Urbinate in direzione Pesaro quando è finito a terra col suo scooter. Un colpo così violento che il casco è schizzato via a metri di distanza. Non indossava una protezione integrale, ma un casco aperto. Sul posto è arrivata l’eliambulanza che lo ha trasportato all’ospedale di Torrette di Ancona. È ancora in coma, ha riportato un forte trauma cranico e diversi traumi al torace. La rete ha dato le prime risposte. E cioè che la fabbrica ha delle telecamere di sicurezza, ma che non puntano sulla strada per ragioni legate alla privacy. Ma occorrerà una verifica con i titolari dell’azienda per capire quali sono gli angoli inquadrati. Qualcuno abbozza: «Non serve guardare le telecamere. Basta guardare la manutenzione vergognosa di quella strada dove è facile prendere una storta anche a piedi». Non è escluso infatti che Lugli possa essersi sbilanciato a causa di una buca e il Beverly 300 della Piaggio esser caduto a terra. I carabinieri stanno ricostruendo la dinamica dell’incidente, ma i primi soccorritori hanno descritto la possibilità della caduta a causa del manto stradale sconnesso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero