Pesaro, botte, minacce ed estorsioni contro un 18enne: fratelli moldavi arrestati

Pesaro, botte, minacce ed estorsioni contro un 18enne: fratelli moldavi arrestati
PESARO - Arrestati due fratelli moldavi di 20 e 19 anni per estorsione continuata ai danni di un 18enne pesarese. È l’operazione condotta dai Carabinieri della stazione di...

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PESARO - Arrestati due fratelli moldavi di 20 e 19 anni per estorsione continuata ai danni di un 18enne pesarese. È l’operazione condotta dai Carabinieri della stazione di Borgo Santa Maria che nei giorni scorsi hanno portato alla convalida dell’arresto di Sandu e Ion Rotaru.


Il primo per flagranza di reato, il secondo per complicità di indiziato di delitto. I due dallo scorso gennaio perseguitavano con minacce e percosse un 18enne residente a Borgo Santa Maria, reo, a loro dire, di una presunta soffiata ai danni del 20enne moldavo finito agli arresti per spaccio di stupefacenti a cavallo tra il 2013 e 2014. Soffiata smentita dagli stessi Carabinieri che, a seguito di indagine circoscritta allo spaccio di droghe leggere nella zona di Borgo Santa Maria, avevano già tutti gli elementi in mano per incastrare il giovane moldavo. Il 20enne, già precedentemente fermato per rapina e lesioni, si sarebbe accanito assieme al fratello con reiterate minacce nei confronti del 18enne pesarese reclamando una sorta di “risarcimento” al fantomatico torto subito. Continue le richieste di denaro, continui gli appostamenti nei luoghi frequentati dal pesarese che aveva ceduto a gennaio con 500 euro e poi successivamente con altri 500 euro nella continua speranza che le somme bastassero a sedare le persecuzioni. Che però non cessavano e allora è arrivato il “crollo”. Venti giorni fa il racconto ai genitori e l’immediata denuncia ai Carabinieri che, dopo le opportune verifiche, sono pervenuti all’arresto del 20enne moldavo a stretto giro di posta dell’ennesima tranche di 400 euro estorta al pesarese. Somma rinvenuto nel bauletto di un ciclomotore con tanto di coltello a fianco delle banconote. Arrestato pure il fratello, parte attiva delle minacce e di alcuni prelievi estorsivi di denaro in prima persona. I frequenti contatti e viaggi con la Moldavia avevano avvalorato pure il pericolo di fuga dei due fratelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero