Civitanova, teoria del gender, Amato contestato davanti a 500 persone: interviene la polizia

Tensione alla conferenza suaal teoria del gender (foto De Marco)
CIVITANOVA - Dopo una settimana di polemiche sono arrivate le inevitabili tensioni alla conferenza organizzata dal Movimento per la vita sulla discussa teoria del gender che,...

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CIVITANOVA - Dopo una settimana di polemiche sono arrivate le inevitabili tensioni alla conferenza organizzata dal Movimento per la vita sulla discussa teoria del gender che, secondo posizioni cattoliche rigorose «vogliono cancellare le differenze fra uomo e donna, considerandola non un fatto naturale ma il frutto di una mentalità e di un'educazione». Durante l'incontro, che ha avuto come relatore il presidente dei Giuristi per la vita Gianfranco Amato, si è sfiorato il parapiglia fra una parte del folto pubblico (oltre 500 persone fra coloro che erano presenti all'interno del teatro Conti e chi ha seguito l'incontro sul maxischermo nel cortile) e alcuni contestatori ed esponenti delle associazioni femministe.








Su un passaggio delicato della conferenza è partito un lungo applauso ironico da parte dei contestatori nei confronti di Amato, seguito da «buffone» e altri epiteti. E' stata la scintilla che ha infuocato il teatro. Una parte del pubblico ha invitato chi protestava a tacere e lasciare la sala. Qualche facinoroso era addirittura pronto alle vie di fatto. Si è sfiorato il contatto fisico, impedito dall'intervento della polizia, che ha cercato di riportare la calma.



E' polemica rovente in maggioranza per il patrocinio concesso dal Comune. «Avevano ragione Arcigay e Agedo il patrocinio andava ritirato - sbotta il capogruppo di Uniti per cambiare Pier Paolo Rossi - Certe iniziative travalicano la libertà di espressione e non fanno altro che alimentare terrore e paura dell’altro. Ribadisco la mia “distanza” dal patrocinio concesso per l'iniziativa e chiedo scusa, come consigliere e come uomo, a chiunque abbia ritenuto tutto ciò un’offesa alla propria dignità». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero