Fano, l'hotel taglia luce e acqua I profughi bloccano il traffico

Fano, l'hotel taglia luce e acqua I profughi bloccano il traffico
FANO (Pesaro e Urbino Lo sdegno dei giovani profughi è esploso intorno alle 12.45 di oggi, quando alcuni di loro hanno bloccato il traffico in viale Cairoli, sedendosi...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FANO (Pesaro e Urbino Lo sdegno dei giovani profughi è esploso intorno alle 12.45 di oggi, quando alcuni di loro hanno bloccato il traffico in viale Cairoli, sedendosi sull’asfalto dopo una mattinata senza luce, gas e acqua nelle loro camere all'Hotel Plaza.








Impossibile lavarsi, impossibile preparare il pranzo, impossibile utilizzare Internet per comunicare con le persone care rimaste nei Paesi d’origine, in Africa o in Asia. Una pattuglia della Volante è arrivata poco dopo a sirene spiegate, seguita da altri colleghi dal commissariato e dai vigili urbani. Il gruppo di protestanti si è disperso subito, non prima di avere ripetuto il senso del loro gesto: «No food, no water, nothing about nothing». Niente pranzo, niente acqua, niente di niente. Il proprietario dell’hotel Plaza, Alessandro Calamandrei, è stato rintracciato dal vice questore Silio Bozzi e convocato in viale Cairoli per chiarimenti sull’episodio. Dai gesti e da alcune parole è sembrato di capire che l’albergatore si lamentasse sia per il comportamento dei profughi sia per i mancati pagamenti. La questione è stata risolta in tempi rapidi e dopo che le utenze sono state riallacciate, i giovani rifugiati si sono pian piano rasserenati. Per loro sono comunque giorni carichi di incertezze e inquietudini. Lunedì prossimo o al più tardi il giorno successivo questa piccola comunità (24 persone nel Plaza e altri 9 in abitazioni in via Verdi e in via Madonna Mare) sarà trasferita altrove, ad Acqualagna al 99 per cento delle possibilità. Il distacco di luce, gas e acqua è stato dunque vissuto come un brusco preavviso di sfratto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero