Bagnino cade nella piscina dell'acquapark e rimane tetraplegico a 19 anni: per lui maxi-risarcimento da 632mila euro

Il ragazzo aveva sbattuto la testa, sentenza della Corte di Cassazione: l’attrazione presentava delle difformità

MONSANO Un maxi risarcimento da 632mila euro. È la cifra che, stando alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma (sezione civile), dovranno risarcire il Ministero...

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MONSANO Un maxi risarcimento da 632mila euro. È la cifra che, stando alla sentenza della Corte di Cassazione di Roma (sezione civile), dovranno risarcire il Ministero dell’Interno, il Comune di Monsano (Ancona), un architetto e la società che un tempo gestiva l’acquapark a un 19enne che, all’epoca dei fatti, lavorava all’interno della struttura di Monsano come bagnino. Per l’incidente avvenuto nel giugno 2003 il giovane è rimasto tetraplegico. Quel giorno, stando a quanto ricostruito, il giovane era sceso dallo scivolo - si chiamava Kamikaze - nel tentativo di riprendere il fischietto che gli era caduto dalla bocca. Era però uscito dai bordi e aveva battuto la base del cranio sul ciglio in cemento della piscina. Per la Suprema Corte l’attrazione avrebbe presentato delle difformità.

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E’ stata quindi accertata la responsabilità della Commissione provinciale di Vigilanza per aver dato l’ok alla agibilità di una struttura che presentava gravi carenze sotto il profilo della sicurezza e della incolumità pubblica. Corresponsabile è stato giudicato il Comune in quanto delegato alla verifica dell’idoneità. L’ex bagnino è stato assistito dall’avvocato Alessandro Lucchetti.

 

Per le lesioni riportate si era anche aperto un procedimento penale al tribunale di Ancona. Il legale rappresentante della società era stato assolto dall’accusa di lesioni, ma condannato (in primo grado) a una pena pecuniaria per l’aspetto delle norme anti infortunistiche sul lavoro.

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Il Messaggero