Botte, sputi e insulti: la badante manesca finisce nei guai

Botte, sputi e insulti: la badante manesca finisce nei guai
ANCONA - Badante "manesca" condannata dal Tribunale di Ancona. Quattro mesi per lesioni, molestie e ingiurie a una badante rumena di 53 anni. Nell'estate del 2012 la donna...

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ANCONA - Badante "manesca" condannata dal Tribunale di Ancona. Quattro mesi per lesioni, molestie e ingiurie a una badante rumena di 53 anni. Nell'estate del 2012 la donna avrebbe più volte insultato e in un'occasione aggredito la figlia della coppia ultranovantenne che assistiva in una casa di Monsano (Jesi). Episodi perdurati per poco più di una settimana. Secondo il giudice, un lasso temporale talmente breve da non poter qualificare il reato di atti persecutori, originariamente contestato.




«Diceva che eravamo tutti matti e mi sputava anche» ha raccontato la stessa persona offesa in una delle udienze precedenti. In una occasione la figlia della coppia sarebbe stata anche buttata a terra e percossa. Su questo punto l'imputata, assistita e difesa dall'avvocato Roberto Gusmitta, sostiene una tesi diversa. «La badante aveva registrato con il telefonino una lite tra il padre e la figlia» ha detto Gusmitta durante l'arringa.



«La ragazza ha poi preso il cellulare dalle mani della stessa badante. L'imputata si è avvicinata per recuperare l'apparecchio, la ragazza ha perso l'equilibrio ed è caduta». L'episodio era scaturito dall'ennesima lite tra la badante e la famiglia degli assistiti. Durante la requisitoria lo stesso Pm ha parlato di un «rapporto non sereno tra le parti, nel quale non si è raggiunta la prova delle reiterate vessazioni», chiedendo l'applicazione di una multa di mille euro per lesioni e minacce semplici.



Il giudice ha invece usato una mano più pesante. Oltre la condanna a quattro mesi, con sospensione condizionale della pena, la donna dovrà corrispondere un risarcimento danni alla parte civile di 3.500 euro.

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Il Messaggero